Camera

Formazione universitaria delle figure che si occupano di sicurezza informatica; settore nel quale investire

Data: 24/10/2019
Numero: 9/2100-A/29. / Ordine del giorno
Soggetto: Camera dei Deputati
Data Risposta: 24/10/2019

La Camera, 

premesso che: 

nel 2015, il Professor Roberto Baldoni, nel Libro Bianco sulla cyber-security, scriveva quanto segue: « Le figure professionali legate alla sicurezza hanno un mercato mondiale e spesso in Italia ci troviamo a competere con realtà che, oltre confine, offrono condizioni salariali di gran lunga migliori. Il numero di figure professionali legate alla cyber-security prodotte dalle nostre università è ancora troppo basso, a causa anche dei pochi docenti presenti in Italia su questo settore specifico, È questa una delle cause che, di fatto, impedisce l'attivazione di nuovi corsi di laurea triennale e magistrale in molte università italiane: corsi di laurea che in questo momento si contano purtroppo sulla punta delle dita. A causa del combinato disposto di una fuga dall'Italia per cogliere opportunità salariali importanti e di una scarsa creazione di figure professionali adeguate rispetto al bisogno, è necessario e urgente mettere a punto delle strategie di brain retention che rendano più attraente lavorare su tematiche di sicurezza informatica nel nostro Paese »; 

la presenza solo in poche Università di corsi di laurea magistrale in cybersecurity, come l'università di Tor Vergata, La Sapienza, Cagliari e il Politecnico di Milano, 

impegna il Governo 

a elaborare, di concerto fra il Ministero dell'istruzione, dell'università e della ricerca, il Ministero della difesa e il ministero dello sviluppo economico, una strategia nazionale di formazione di figure professionali nel campo della sicurezza cibernetica.

Ordine del giorno sottoscritto dai parlamentari: Foti, Mollicone, Silvestroni.

Nel corso della seduta dell'Aula il testo è stato modificato così come segue.

La Camera, 

premesso che: 

nel 2015, il Professor Roberto Baldoni, nel Libro Bianco sulla cyber-security, scriveva quanto segue: « Le figure professionali legate alla sicurezza hanno un mercato mondiale e spesso in Italia ci troviamo a competere con realtà che, oltre confine, offrono condizioni salariali di gran lunga migliori. Il numero di figure professionali legate alla cyber-security prodotte dalle nostre università è ancora troppo basso, a causa anche dei pochi docenti presenti in Italia su questo settore specifico, È questa una delle cause che, di fatto, impedisce l'attivazione di nuovi corsi di laurea triennale e magistrale in molte università italiane: corsi di laurea che inquesto momento si contano purtroppo sulla punta delle dita. A causa del combinato disposto di una fuga dall'Italia per cogliere opportunità salariali importanti e di una scarsa creazione di figure professionali adeguate rispetto al bisogno, è necessario e urgente mettere a punto delle strategie di brain retention che rendano più attraente lavorare su tematiche di sicurezza informatica nel nostro Paese »; 

la presenza solo in poche Università di corsi di laurea magistrale in cybersecurity, come l'università di Tor Vergata, La Sapienza, Cagliari e il Politecnico di Milano, 

impegna il Governo 

a elaborare, di concerto con le amministrazioni competenti in materia di sicurezza cibernetica, una strategia nazionale di formazione di figure professionali nel campo della sicurezza cibernetica.

Nella seduta della Camera del 24 ottobre, stante il parere favorevole del Governo sull'Ordine del giorno così come riformulato, l'Ordine del giorno è stato approvato


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TommasoFoti
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