Camera

Precipitazioni ed esondazioni in Emilia-Romagna; mettere in sicurezza i territori e contrastare il dissesto idrogeologico

Data: 19/11/2019
Numero: 3-01133 / Interrogazione a risposta immediata
Soggetto: MINISTRO DELL'AMBIENTE E DELLA TUTELA DEL TERRITORIO E DEL MARE
Data Risposta: 20/11/2019

Per sapere – premesso che: 

nella giornata di domenica 17 novembre 2019 precipitazioni di notevole intensità si sono abbattute sul territorio emiliano-romagnolo, causando l'esondazione di più fiumi, colpendo particolarmente i comuni della pianura bolognese, del modenese e della provincia di Ferrara, rendendo necessaria la chiusura di tratti stradali e l'evacuazione di alcuni edifici; 

le precipitazioni intense hanno creato tre colmi di piena a distanza ravvicinata con situazioni di allarme soprattutto nel bolognese; il fiume Reno ha raggiunto il colmo di piena a Casalecchio; i fiumi Samoggia, Idice e Sillaro hanno raggiunto il livello 3 d'innalzamento; 

le situazioni più critiche si sono verificate a Budrio, in provincia di Bologna, dove la rottura dell'argine per un'estensione di oltre 40 metri ha fatto riversare verso la campagna circa 1 milione di metri cubi; risulta che sia stato necessario evacuare a Budrio circa 200 persone, successivamente accolte in strutture allestite dalla Protezione civile; il maltempo ha causato e sta tuttora causando rilevanti danni ad immobili, sia di proprietà pubblica che privata; 

da anni si attende la realizzazione di interventi ed opere infrastrutturali in grado di arginare e prevenire situazioni di allerta legate a fenomeni meteorologici che coinvolgono i corsi d'acqua –: 

quali urgenti iniziative di competenza intenda assumere per mettere in sicurezza i territori dell'Emilia-Romagna e contrastare il dissesto idrogeologico che affligge l'intera nazione.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: LOLLOBRIGIDA, MELONI, FOTI, LUCASELLI, BIGNAMI, ACQUAROLI, BALDINI, BELLUCCI, BUCALO, BUTTI, CAIATA, CARETTA, CIABURRO, CIRIELLI, LUCA DE CARLO, DEIDDA, DELMASTRO DELLE VEDOVE, DONZELLI, FERRO, FRASSINETTI, GALANTINO, GEMMATO, MANTOVANI, MASCHIO, MOLLICONE, MONTARULI, OSNATO, PRISCO, RAMPELLI, RIZZETTO, ROTELLI, SILVESTRONI, TRANCASSINI, VARCHI e ZUCCONI.

DIBATTITO IN AULA

PRESIDENTE. Galeazzo Bignami ha facoltà di illustrare l'interrogazione Lollobrigida ed altri n. 3-01133 (Vedi l'allegato A), di cui è cofirmatario, per un minuto. 

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Presidente, è chiaro che in queste ore la preoccupazione maggiore va e viene rivolto il pensiero a tutti coloro che stanno operando nel tentativo di arginare e contrastare le esondazioni che stanno affliggendo i territori emilianoromagnoli. E questo pensiero va a tutti: va alle forze dell'ordine, ai vigili del fuoco, anche alle istituzioni, alla regione per prima, che comunque deve operare in un clima di massima serenità, e quindi in questa fase almeno cerchiamo di evitare polemiche che potrebbero altrimenti portare altrove. Tuttavia, è evidente - e mi rivolgo al Ministro - che sussiste un problema, soprattutto per quanto riguarda il territorio emilianoromagnolo: abbiamo avuto nel giro di meno di due anni l'Enza, il Secchia, il Panaro; abbiamo avuto il Savio a maggio, di nuovo il Secchia e il Panaro; abbiamo avuto il Reno, e oggi appunto l'Idice. Credo che sia opportuno che il Governo ponga un occhio di attenzione a quello che sta avvenendo. 

PRESIDENTE. Il Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare, Sergio Costa, ha facoltà di rispondere. 

SERGIO COSTA, Ministro dell'Ambiente e della tutela del territorio e del mare. Grazie, Presidente, e grazie all'interrogante. Effettivamente, così come sta accadendo ahimè in tutta Italia, ci sta un ovvio problema collegato alla questione dell'assetto idrogeologico. Noi sappiamo che, a livello nazionale, il 79 per cento della superficie italiana è fragile, questo significa tanto. Ma veniamo all'Emilia-Romagna per un attimo. Perché? Perché recentemente, su richiesta della regione Emilia-Romagna, quindi con progetti cantierabili, noi abbiamo assegnato a settembre la prima tranche di risorse che facevano parte dei primi 315 milioni di euro assegnati, ossia 21 milioni per 18 interventi che sono andati in Emilia-Romagna; reiterata a novembre, recentemente, nella settimana passata, di altri 25 milioni - una quota parte, ovviamente, quella emiliana - per l'autorità distrettuale per il Po; così come ieri, come ho detto in risposta all'altra interrogazione, all'Emilia-Romagna, nel caso di specie, altri 17 milioni di euro per altri interventi. Vede, sono tutti progetti cantierabili, cioè tutti progetti che arrivano sul tavolo del Ministero dell'Ambiente perché sono immediatamente lavorabili. Questo significa incominciare a dare delle risposte, poi è chiaro che le risposte non le misuri nei giorni ma nei mesi dei lavori, e poi, a cascata, in quello che accadrà dopo. Voglio anche dire, però, che nel cosiddetto accordo di programma tra il Ministero dell'Ambiente e la regione Emilia-Romagna, noi, sui fiumi, abbiamo dato, specificatamente per l'Emilia- Romagna, 74 milioni di euro, l'anno scorso; lei faceva riferimento ai fiumi in particolare. Ho dato anche un'ulteriore disponibilità alla regione Emilia-Romagna che lì dove tutte le richieste cantierabili non avessero la capienza economica dello Stato, io sono disposto - ho già negoziato con la BEI, con la banca europea per gli investimenti - a poter attingere risorse, a patto che ci siano progetti cantierabili. Come vede, ci stiamo dando da fare concretamente, perché questi sono dei numeri e dei fatti. Ovviamente, adesso c'è da aprire questi benedetti cantieri, perché ormai ci stanno tutte le possibilità. 

PRESIDENTE. Il deputato Galeazzo Bignami ha facoltà di replicare, per due minuti. 

GALEAZZO BIGNAMI (FDI). Presidente, in primo luogo mi corre l'obbligo di ringraziare il Ministro per la cortesia. Credo che di fondo ci siano due prospettive differenti, due filosofie differenti, se posso così dire, sulla gestione e la manutenzione del territorio. Ho sentito con attenzione dei fondi che sono messi a disposizione, bisognerebbe aprire un altro capitolo appunto riguardo i rimborsi - ma è tema che non attiene evidentemente alle competenze del Ministro in questione - che purtroppo ancora oggi, da febbraio, quando registrammo l'esondazione del Reno, molti cittadini attendono. Ma appunto questo è un altro capitolo. Ritengo che ci siano due filosofie di fondo: una filosofia, che è quella che governa l'Emilia -Romagna, ben cristallizzata dalla delibera di giunta regionale la 611 del 2019, con cui si vieta sostanzialmente di prelevare - non di cacciare, non di ammazzare o di uccidere, ma di prelevare - quegli animali che vengono individuati, non da noi, ma dagli agricoltori, da chi vive il territorio, da chi dovrebbe manutenerlo - si parla di tassi, istrici, volpi, nutrie - come ahimè dei fenomeni che, se non controllati e non governati, determinano anche delle situazioni di fragilità di quegli argini che, come appunto lunedì, ma purtroppo anche ieri lungo il corso dell'Idice, hanno determinato delle fallature significative, pari addirittura a 40 metri. La nostra filosofia qual è? Non quella di consegnare un territorio, lasciandolo, quasi in una visione bucolica, intonso da eventuali riguardi in ordine alla presenza - per carità, auspicabile, ma che va comunque contemperata rispetto anche alla presenza dell'essere umano - di flora e fauna, ma va anche garantita la possibilità, per chi vive quei territori a monte e a valle - perché non devo insegnarlo a lei che tanti problemi nascono a monte ma si determinano a valle -, di vivere quei territori, di manutenere i greppi, di pulire i fiumi, di pulire i fossi, di garantire e di togliere rami, alberi e quant'altro per consentire che poi il territorio vada in sicurezza. Chi vive e lavora su quei territori sono i primi presidi per la sicurezza degli stessi.

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TommasoFoti
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