L'INTERVISTA PATRIZIA BARBIERI / SINDACA DI PIACENZA
LA PRIMA CITTADINA SUGLI EFFETTI DEL VOTO REGIONALE: «SIAMO
AL GIRO DI BOA, VERIFICA NECESSARIA. RIMPASTO? VALUTERÒ»
Avrà pur vinto Stefano Bonaccini, «ma queste elezioni regionali dicono che il centrodestra
cresce». Lo afferma la sindaca Patrizia Barbieri. Secondo lei il 53%
ottenuto dalla coalizione di centrodestra in città testimonia anche «l'apprezzamento al nostro
operato».
Signora sindaca, le elezioni sono
archiviate. Alla fine in Regione è rimasto tutto com'era. C'è da immaginare non fosse l'esito che si augurava?
«Sono sempre stata persona di
centrodestra e rappresentante di
un'amministrazione di centrodestra. E' più che ovvio quindi che
il mio augurio fosse l'affermazione anche in Regione Emilia-Romagna di questa coalizione; per
i valori e gli ideali che interpreta
e per le proposte politiche e amministrative che avanza e che
concretamente mette in pratica
quando è chiamata ad amministrare. E proprio da questo punto di vista, al di là della conferma
del presidente Bonaccini, penso
che non tutto sia rimasto come
prima: per la prima volta da 50
anni a questa parte la Regione
Emilia-Romagna è risultata contendibile, segno che qualcosa sta
cambiando anche qui, con una
forte crescita di consenso nella
coalizione di centrodestra e, appunto, nella sua proposta politica e amministrativa».
Con Bonaccini la collaborazione
continuerà?
«Come con Bonaccini, così con
tutte le istituzioni di qualsiasi colore politico esse siano, ho sempre coltivato una collaborazione
per il bene della comunità, e così continuerà ad essere».
L'aveva seccata che qualcuno nella Lega si fosse indispettito per
quella foto, nelle settimane di
campagna elettorale, con Bonaccini e alcuni i sindaci di centrosinistra?
«Quando si ha una funzione istituzionale si collabora con le altre
istituzioni e con gli altri territori,
pur nel rispetto delle specifiche
convinzioni, per il raggiungimento del bene comune. Dalla sinergia possono nascere i migliori
frutti, come ha saggiamente sottolineato il Presidente Mattarella all'inaugurazione di Parma Capitale della Cultura 2020, ricordando il prezioso lavoro comune svolto a livello di area vasta tra
Parma, appunto, Reggio-Emillia
e Piacenza. Non so se qualcuno
si sia seccato. Se così fosse, si sono forse seccati per le foto delle
strette di mano e gli abbracci tra
Borgonzoni e Bonaccini? Io penso, invece, che quando si lavora
per il bene del territorio, così come abbiamo fatto per la riduzione del consumo di suolo e sui temi della sostenibilità ambientale a cui quella foto fa riferimento,
bisogna andare oltre un'immagine e guardare i contenuti».
Piacenza si conferma di centrodestra. Questo risultato è anche un
successo della sua amministrazione?
«Non è mai facile mettere a confronto elezioni non omogenee,
ma alcuni dati che fotografano
una tendenza vanno sottolineati, anche per evitare che vengano
fraintesi o male interpretati. La
differenza di oltre 20 punti percentuali tra i risultati del centrodestra alle comunali del 2017 e le
recenti elezioni regionali, con oltre il 53% in città, significa che la
maggioranza dei piacentini non
solo sostiene una proposta politica e amministrativa di centrodestra, di cui noi siamo pienamente interpreti, ma evidentemente apprezza un'amministrazione che sta lavorando come
promesso».
L'assessore Cavalli non è riuscito a essere eletto in Regione. Teme che
possa essere demotivato nell'attività di assessore considerando
anche le importanti partite che si
stanno aprendo in questa seconda metà di mandato?
«L'assessore Cavalli ha risposto
positivamente a una proposta di
candidatura avanzatagli dal suo
partito, dando oggettivamente un
concreto supporto al successo
della Lega nella nostra provincia.
Sono certa che proseguirà con
convinzione ed entusiasmo anche adesso, addirittura più motivato a raggiungere gli obiettivi di
mandato dalla fiducia e dal riconoscimento personale che gli sono stati espressi da migliaia di
piacentini».
I Liberali continuano ad attaccare
l'operato dell'amministrazione,
anche con alcuni taglienti tweet
del loro leader Sforza Fogliani. Sostengono che questa non è un'amministrazione di centrodestra. Non
si rischia il logoramento? Come se
ne esce?
«L'ho detto e ribadito già più volte: se c'è qualcuno che ritiene di
non avere più fiducia in questo
sindaco e in questa amministrazione non ha che da dirlo e se ne
prende atto. Ricordo che questa
amministrazione era sostenuta
in campagna elettorale, oltre che
dai partiti del centrodestra, anche da una componente civica attraverso una lista che portava il
mio nome, trasformatasi - a vittoria acquisita - nel gruppo consiliare Liberali. Che oggi da alcuni componenti proprio di quel
gruppo arrivino i maggiori attacchi alla giunta e le più sperticate
lodi, oltre che voti, alle proposte
della sinistra, è in contraddizione evidente con il mandato elettorale ricevuto. E mi lascia quantomeno perplessa».
A urne chiuse Foti, di Fratelli d'Italia, ha detto che sarà necessaria
una verifica degli obiettivi dell'amministrazione. L'hanno detto anche altri. Concorda?
«Siamo arrivati al cosiddetto giro di boa. Avendo realizzato più
della metà del nostro programma, penso che sia quanto mai opportuno che ogni assessore si
concentri ora sugli obiettivi da
raggiungere nella seconda parte
del mandato. La verifica è quindi la necessaria definizione di un
calendario di priorità, di interventi e obiettivi per i prossimi due
anni».
Molti sostenevano che dopo le elezioni ci sarebbe stato un nuovo
rimpasto. È in agenda?
«Non scopro certo ora come
all'inizio del mandato questa amministrazione si sia trovata a dover far fronte a diverse difficoltà e
gli assessori abbiano dovuto affrontare, insieme a me, momenti davvero non facili. A ognuno di
loro ho sempre richiesto un impegno determinato e appassionato a lavorare per il bene della
città e per fare quello che i piacentini richiedono. Ritengo questo fondamentale e nel caso dovessi valutare che questo impegno sia venuto meno, è prerogativa del sindaco fare le dovute
considerazioni».
Quali i temi e le novità su cui punterà l'amministrazione in questi
mesi?
«Al di là dei temi e degli obiettivi
del nostro mandato che, come
detto, ritengo stiamo portando
avanti con determinazione e risultati concreti, la grande novità
introdotta da questa amministrazione e su cui lavoreremo anche
nei prossimi anni è l'obiettivo di
aprire la città all'esterno. Il prezioso lavoro di squadra realizzato all'interno del nostro territorio
e la proficua collaborazione portata avanti con altre realtà territoriali è un punto qualificante e
fondamentale per la crescita di
Piacenza. Non è solo una sensazione, ma una realtà certificata
dai risultati. Oggi Piacenza è vista da fuori come un importante
asse economico ed industriale,
oltre che un polo culturale e artistico di primario livello. Era un
risultato non scontato di cui siamo molto orgogliosi e una strada
che percorreremo con ancora
maggiore convinzione e determinazione».
Il Pd parla già delle Comunali 2022
e ha annunciato una serie di iniziative di avvicinamento. Ritengono
quello un appuntamento vitale.
Teme la voglia di riscatto?
«Non so di quale tipo di iniziative si tratta. Se, a differenza di
quello che hanno fatto - o meglio,
non fatto - in questi anni, fossero
finalmente proposte su cui confrontarsi potrebbe essere anche
utile per la città. Se sono solamente iniziative propagandistiche finalizzate alla campagna
elettorale, non posso che esprimere un in bocca al lupo. Noi stiamo realizzando quello che avevamo detto in campagna elettorale e anche di più. Ci siamo presentati ammettendo di non avere la bacchetta magica, ma consapevoli che avremmo avuto
bisogno dei 5 anni per lavorare al
meglio per la città e soddisfare le
esigenze dei piacentini. E lo stiamo facendo. Di fronte ai risultati
concreti che stiamo raggiungendo, le iniziative propagandistiche
non mi preoccupano affatto».
Libertà