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Barbieri: 'Sforza non mi parla' - ApP tra voto a Tarasconi e il mare

Data: 22/06/2022

La sindaca racconta la sua verità sul mancato confronto con i Liberali. Sforza: finito tutto quando ho chiesto le sue idee sui temi di Foti

« Durante il mio mandato ho sempre voluto e ricercato il dialogo con tutti, a partire dai Liberali Piacentini, aderendo anche a molte delle iniziative dagli stessi avanzate, in una positiva condivisione dell'amministrazione di questa città, che ci ha permesso di garantire, insieme, 5 anni di governo libero e indipendente con al centro Piacenza e i piacentini . Mi risulta tuttavia davvero difficile potermi confrontare sui temi con chi ha deciso di non parlarmi ». Patrizia Barbieri apre il libro e racconta la sua verità sul mancato confronto con i Liberali Piacentini e con il suo leader Corrado Sforza Fogliani. In una lunga nota la candidata del centrodestra ricorda «come in questi anni, ho sempre puntato a tenere aperto un canale comunicativo con i Liberali Piacentini nella dinamica amministrativa della città, ma di averlo ricercato ripetutamente anche nelle fasi preparatorie della campagna elettorale». «Già a fine agosto del 2021 – ricorda a tal proposito Patrizia Barbieri – sia io che i partiti del centrodestra abbiamo chiesto, invano, un incontro all'Associazione Liberali per confrontarci sui temi da inserire in una comune agenda amministrativa per i prossimi 5 anni. Alle successive riunioni tenute dalla coalizione di centrodestra tra ottobre e novembre, l'Associazione Liberali, seppur invitata non ha inteso delegare alcun suo rappresentante, con motivazioni diverse ». «In tempi non sospetti – continua la sindaca - ancor prima della discesa in campo dell'avv. Sforza Fogliani come candidato, sono state avanzate richieste di incontro alle quali il Presidente Sforza ha risposto chiedendo un dialogo preferenziale con l'amico Foti. Quel dialogo si è consumato in un documento avanzato da Sforza, contenente alcune tematiche a cui l'on. Foti ha dato risposta e che sono state pubblicate con considerazioni a margine dall'Associazione Liberali Piacentini sui mezzi di informazioni. Ma anche in questo caso, mai è stata espressa la volontà di parlarsi, dando ulteriore seguito a un confronto nel concreto dei temi». «Dopo il primo turno del 12 giugno – aggiunge Barbieri – il centrodestra ha avanzato ulteriore richiesta di confronto con il Presidente Sforza a cui lo stesso ha fatto sapere di previlegiare un dialogo con l'amico Foti, a cui è stato dato mandato in tal senso dalla coalizione. Nei giorni a venire, e non più tardi di ieri, ho ribadito sia pubblicamente che privatamente, la massima disponibilità, nuovamente, per un confronto, insieme a Foti, con il presidente Sforza e ho richiesto un incontro in tal senso. Dopo un'iniziale apertura mai concretizzata, mi è stato chiesto di produrre un ulteriore documento cartaceo e da inviare tramite messaggio whatsapp. Una modalità, quest'ultima, che evidentemente rende impossibile ancora una volta la possibilità di un dialogo approfondito e costruttivo sui temi, qualsiasi essi siano». « Non concedere un appuntamento – conclude la sindaca – mi pare la più lampante dimostrazione della volontà di non dialogare, precludendosi così la possibilità di confrontarsi su programmi elet- torali e amministrativi che, carte alla mano, sono in larga parte sovrapponibili e, laddove non lo siano, facilmente compenetrabili, rendendoli magari più completi ed efficaci. Sono per questo certa che, al di là di tutto, il popolo del centrodestra, nei cui ideali i liberali si riconoscono, non potranno che fare una scelta di campo chiara e coerente, premiando una proposta amministrativa che guarda al futuro di Piacenza e al suo sviluppo, mettendo al centro la persona, la sua tutela e valorizzazione, ed eviterà di favorire, al contrario, il ritorno di logiche partitiche sinistre e il riproporsi di persone che hanno precipitato Piacenza nell'immobilismo e nei giochi di potere». Da segnalare il fatto che in un tweet, ieri mattina, Sforza Fogliani aveva invece spiegato che «il dialogo si è interrotto appena le ho chiesto di farmi avere la sua posizione sui noti temi Foti». Se il dialogo tra centrodestra e Liberali appare quasi tramontato, anche nel centrosinistra le cose non sembrano andare meglio. La candidata Katia Tarasconi, dopo aver escluso l'ipotesi di apparentamenti formali, aveva detto di essere disponibile a un dialogo con ApP sui temi programmatici. In- contro che ad oggi, però, non c'è ancora stato. «Figuriamoci se non siamo disponibili al dialogo - ha detto ieri il leader di ApP Stefano Cugini - a nostro avviso occorre parlare certamente delle cose che ci uniscono, ma anche di quelle che ci differenziano. Siamo a disposizione, ma non tocca certo a noi fare il passo. E' chiaro che a fronte di un dialogo ci devono essere delle garanzie. Per ora prendiamo atto che siamo fermi alle dichiarazioni di intenti, coscienti che la clessidra va avanti». Nelle parole di Cugini c'è il riflesso di quell'ala di ApP più dialogante con Tarasconi. Ma nella coalizione si registrano però anche sentimenti di sconforto per la decisione della candidata di non apparentarsi. Al punto che in alcuni sembra prevalere la decisione di non andare a votare. Ne è riprova il post di Sergio Dagnino (M5s) che poche ore fa ha scritto su Facebook: «Un centrosinistra (senza il trattino) unito, avrebbe vinto al primo turno. Ora si apre una settimana complicata........ Essere fuori dai giochi però ha i suoi vantaggi. "faremo un giro in barca, possiamo anche pescare, e fingere di essere sul mare...... Ma che domenica bestiale...... (citazione di Fabio Concato)».

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