Rassegna Stampa

Fondazione, la replica di Guzzetti 'La mia autonomia e' nei fatti'

Data: 10/04/2021

Lettera aperta dell'avv. Giuseppe Guzzetti al quotidiano Libertà.

Caro direttore, ho letto gli interventi di Mario Angelillo e dell'onorevole Tommaso Foti in replica della mia intervista a "Libertà" del 1° aprile. Vorrei esporre alcuni chiarimenti. Per ciò che riguarda il signor Angelillo, ribadisco che non intendevo "demonizzare i politici" né affermare che chi ha una vita politica alle spalle non possa assumere la presidenza di una Fondazione; sarebbe un ostracismo incostituzionale. Se così pensassi sarei in piena contraddizione con me stesso, avendo avuto una intensa vita politica. Avevo cessato, da oltre due anni, ogni impegno politico ed istituzionale quando sono stato eletto in Fondazione Cariplo. La mia nomina in Fondazione Cariplo non è dovuta alla politica. La mia intervista intendeva spiegare che cosa sono le Fondazioni, la loro natura e missione, ribadendo che l'autonomia delle Fondazioni dai partiti e dalla politica deve essere salvaguardata nell'interesse delle Fondazioni stesse e delle comunità di riferimento. Libero da ogni rapporto, anche indiretto, con Cariplo ed Acri, mi dedico ora ai problemi della comunità, della povertà educativa infantile e del privato sociale. Qualche giorno fa, avendo ascoltato il discorso di Enrico Letta ed il suo impegno ad operare per risanare la Democrazia, con la D maiuscola, che in Italia è ammalata, ho preso la tessera del Pd e mi impegnerò, semplice militante, senza ambizione alcuna avendo tra pochi giorni 87 anni, perché il Pd torni a riprendere il ruolo da protagonista che aveva prima della debacle del 2018 a cui l'ha portata Renzi. Per quanto riguarda l'onorevole Foti, le sue considerazioni su alcune vicende sono insinuazioni e su altre denotano totale ignoranza della mia storia in Fondazione Cariplo ed in Acri. Egli afferma che "la politica abbia avuto un ruolo determinante nell'elezione di Guzzetti a presidente della Fondazione Cariplo" e porta a conferma di questa sua affermazione l'articolo di "Repubblica" del 6 febbraio 1997. Già nel testo dell'articolo non emerge alcuna interferenza politica nella mia elezione, a meno che l'onorevole confonda la "comune matrice cattolica" (Vimercati Giuseppe ed io siamo cattolici) con matrice politica. Una confusione non da poco. In quella circostanza, nessun partito o la politica si sono mossi a sostenere la mia candidatura. Al contrario, le interferenze politiche sono state messe in atto da Silvio Berlusconi che tentò, con tutti i mezzi ed i modi, di mettere assieme la maggioranza dei membri della Commissione centrale di beneficenza (Ccb) sul candidato da lui scelto, appunto Vimercati. Il tentativo fallì. La Ccb impedì che queste manovre di parte avessero successo e preferì eleggere un presidente che aveva sì una lunga storia politica alle spalle, ma da due anni aveva cessato ogni attività istituzionale e politica, che in quell'elezione non era espressione di alcun partito e garantiva che avrebbe condotto la Fondazione difendendo la sua autonomia. Il rapporto che ho avuto con i sindaci di Milano come presidente di Fondazione Cariplo sono stati emblematici di come intendo questo rapporto: rispetto reciproco, autonomia e forte collaborazione. Nel corso dei miei mandati si sono succeduti sindaci di diversa estrazione politica: Formentini (Lega); Albertini (Forza Italia); Moratti (Forza Italia); Pisapia (Centro Sinistra); Sala (Centro Sinistra). Con questi sindaci rigorosamente rispettosi dell'autonomia di Cariplo, mai una polemica, ma collaborazione per realizzare importanti progetti per la città. Mi auguro che anche a Piacenza, come in passato, possa continuare una proficua collaborazione tra la Fondazione e gli amministratori del territorio, nel rispetto delle reciproche autonomie. L'onorevole Foti ha anche espresso un giudizio negativo su Acri e la mia presidenza in questa associazione. Ha scritto: "Incomprensibili silenzi degli organi associativi delle Fondazioni Bancarie, a partire da quell'Acri di cui per lunghi anni l'avv. Guzzetti è stato presidente". Mi limiterò a citare alcune iniziative di Acri che sono state decisive per salvare le Fondazioni e per qualificare la loro azione. - L'azione più importante è stata la difesa della "natura privata" e della "piena autonomia statutaria e gestionale" delle Fondazioni. Il governo Berlusconi nella Finanziaria 2002 inserì una norma che rendeva pubbliche le Fondazioni, cancellava la loro natura privata e la piena autonomia. L'Acri portò la questione davanti alla Corte Costituzionale e questa norma che fu interamente cassata. La Corte ribadì che i patrimoni sono patrimoni privati di legittima proprietà dei cittadini delle comunità di riferimento; nel nostro caso, le comunità di Piacenza e di Vigevano. Se la Corte Costituzionale non fosse intervenuta e non avesse cassato la norma del governo, oggi le Fondazioni non esisterebbero più ma sarebbero ridotte ad un ente servente della parte pubblica; - Protocollo Mef (Ministero Economia e Finanze)/Acri 25 aprile 2015. Questo protocollo ha fissato criteri vincolanti per gli amministratori delle Fondazioni, in particolare nella gestione del patrimonio per impedire che questi patrimoni fossero dispersi, come purtroppo è accaduto, per fortuna solo per pochissime Fondazioni. L'onorevole Foti, nel concludere il suo intervento, non ha risparmiato un insulto nei miei confronti. Per lui sarei una persona che predica bene, per il che basta poco, ma razzola male: "che ne è solo l'ovvia conseguenza". Del mio avere razzolato male in Fondazione Cariplo mi limito a fornire all'onorevole e ai lettori di "Libertà" alcuni dati sulla Fondazione Cariplo. Il patrimonio non solo è stato salvaguardato, ma incrementato ed oggi supera gli 8 miliardi. Gli investimenti, mai gestiti con spericolate operazioni speculative, hanno fornito alla Fondazione i mezzi per questi risultati al 31.12.2018 (sono uscito dalla Fondazione Cariplo e dall'Acri nei primi mesi del 2019): la Fondazione Cariplo ha erogato 3.144.000.000 (tremiliardicentoquarantaquattromil ioni), finanziando 32.000 contributi destinati ad oltre 10 mila soggetti prevalentemente del privato sociale, del terzo settore. Per statuto, il presidente della Fondazione Cariplo deve comunicare agli enti che avendone fatto domanda non hanno ottenuto il contributo richiesto il motivo di tale esclusione. In questi anni non c'è mai stata una protesta, una contestazione. Il merito di questi risultati imponenti, trasparenti e rigorosi, è, certamente, da attribuire ai collaboratori di Fondazione Cariplo, la grande maggioranza di donne di grande competenza, professionalità e onestà, persone che "vivono" la Fondazione Cariplo. Per parte mia posso, ancora una volta, affermare in modo chiaro e forte di non avere mai chiesto ai collaboratori di inserire un finanziamento da me raccomandato, né di modificare le graduatorie predisposte dagli Uffici per favorire mie sollecitazioni. Attendo che l'onorevole Foti smentisca queste mie affermazioni e segnali un solo atto di Fondazione Cariplo che non abbia rispettato la piena trasparenza e correttezza.

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