Rassegna Stampa

Foti e gli antimafia sfida su Caruso 'Espulso subito'

Data: 23/10/2019

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO ARRESTATO

Dibattito all'Infrangibile organizzato da "100x100 in Movimento" che chiede un delegato alla legalità in Comune

«Individuare in Comune un referente alla legalità»

Serata organizzata da "100x100 in Movimento" sulle infiltrazioni mafiose al Nord. Foti sul caso di Caruso: «Subito espulso da noi»

«Così tanta polizia qui io non l'ho mai vista». Da anni Tatiana Morelli è la responsabile della biblioteca di strada dell'Infrangibile: ha aperto le porte dell'edificio incontri, seminari, corsi e laboratori, ma l'altra sera davanti a lei si è schierata una decina di agenti delle forze dell'ordine che sono rimasti a presidiare i giardini di via Serravalle Libarna. Dentro la biblioteca invece, seduto in prima fila, il parlamentare di Fdi Tommaso Foti accompagnato dalla consigliera Sara Soresi. Qualche fila più indietro l'ex consigliere Samuele Raggi e una manciata di piacentini. L'occasione è stata la proiezione di un filmato intitolato "Indagine sulla 'ndrangheta" nel quale il magistrato Nicola Gratteri e il giornalista Antonio Nicaso raccontano le infiltrazioni mafiose al nord. Il video non va a toccare il "caso Caruso", ma evidentemente parlare di 'ndrangheta a Piacenza equivale a sfiorare un nervo scoperto. E quindi a giustificare un numero di agenti maggiore degli spettatori del filmato. Rossella Noviello, dell'associazione "100X100InMovimento" che ha organizzato la serata, fatica a trattenere lo stupore: ma una volta entrata nel piccolissimo locale che ospita la biblioteca ritrova la parola e porta sotto i riflettori la richiesta di un «referente addetto alla legalità interno al Comune». Il nome di Caruso salta fuori quasi subito: «Non deve mai più succedere che un affiliato a un'organizzazione criminale entri in consiglio – dichiara Noviello – non parliamo di un colluso, ma di un componente interno a una cosca. Questo chiaramente non vuol dire che il consiglio comunale abbia perso autorevolezza o sia inficiato in un qualche modo, ma quello che è accaduto resta una cosa gravissima. Gravissima». Foti viene interpellato alla fine della serata: «Bisognerebbe ricordare che di 'ndrangheta a Piacenza si era parlato già nel 2002 con l'operazione "Grande Drago" e fra i paesi toccati c'era anche Castelvetro, allora guidato da Patrizia Barbieri – dichiara – quindi il problema delle presenze mafiose nella nostra città non è nato oggi. Poi, premesso che ritengo che ci si difenda nei processi o non dai processi, posso solo dire che la mia parte politica è stata l'unica a buttare fuori immediatamente Caruso non appena la questione è emersa. Personalmente lo conoscevo da vent'anni, lo consideravo una persona perbene. Al di là di questo non mi pare che gli elementi contestati riguardino appalti o droga, né che i reati di mafia siano stati compiuti nella provincia di Piacenza: lo dico perché mantenere l'attenzione alta è importante, ma bisogna anche aver chiaro la nostra città non risulta da nessuna parte come capitale della 'ndrangheta». Però parlarne viene ancora ritenuto così rischioso da blindare un quartiere. 

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