Rassegna Stampa

Antifascismo e divieti: prove di dialogo fra opposti

Data: 18/11/2019

Dibattito Antifascismo e divieti: prove di dialogo fra opposti 

Il vicesindaco Bosi nella tana della destra: «Giusto parlare con tutti» 
Priamo Bocchi: «I radical chic imbavagliano chi ha opinioni diverse» 

Il vicesindaco Marco Bosi relatore per una mattina nella «tana» del centrodestra 
È stata accolta con stupore e grande rispetto la partecipazione dell'esponente della giunta Pizzarotti all'incontro promosso dal circolo Checkpoint Pasta su «La libertà di pensiero e la censura del politicamente corretto», svoltosi ieri mattina all'hotel Stendhal. «Siamo positivamente stupiti dalla partecipazione del vicesindaco Bosi - ha esordito Priamo Bocchi, rappresentante della destra locale e anima del circolo -. Quando ci siamo sentiti mi ha fatto presente che la conferenza era politicamente sbilanciata (6 contro 1) e così gli ho risposto che nell'organizzarla ci siamo ispirati alla trasmissione di Lilli Gruber». Bocchi ha quindi espresso l'auspicio che i prossimi incontri promossi dal circolo «possano tenersi nelle sale comunali senza doversi dichiarare antifascisti, così come accade per chi deve richiedere un passo carraio». Il vicesindaco ha poi spiegato: «Sono convinto che confrontarsi con chi la pensa in maniera diversa possa essere più costruttivo rispetto ad un incontro tra persone che hanno le medesime idee politiche». Per l'occasione sono stati toccati alcuni temi «caldi» come la commissione Segre e la legge regionale sulla omotransfobia. Bosi ha sottolineato l'importanza di non negare il problema delle discriminazioni che, secondo il suo parere, non sono solo etniche, ma anche legate all'orientamento sessuale e al genere. Dall'altra parte, Bocchi e gli altri relatori hanno parlato di «offensiva di una élite della sinistra radical pensata per imbavagliare chi ha opinioni diverse dalle loro». Tommaso Foti, parlamentare di Fratelli d'Italia, ha parlato della discussione parlamentare legata alla commissione Segre e ha illustrato i motivi dell'astensione del partito. «La lotta all'odio, all'intolleranza e all'antisemitismo, già previsti dal codice penale non possono giustificare una lotta politica contro la libertà di pensiero». Tommaso Fiazza, sindaco di Fontevivo, e Emiliano Occhi, segretario provinciale della Lega e capogruppo in consiglio comunale, hanno sottolineato come sia la stessa Costituzione «a parlare di popolo e sovranità». Francesca Gambarini, cofondatore di «Cambiamo!» ha ribadito che «le leggi contro l'odio già esistono, il resto è solo propaganda politica». Igino Morini, dell'associazione «Family day» ha rimarcato il valore «della famiglia naturale».

Gazzetta di Parma

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