La figura dell'artista tratteggiata ieri alla mostra a Palazzo Galli dal figlio Rinaldo e dalle curatrici Poli e Bonfanti
Riprodotto sulle locandine
della mostra dedicata al pittore
Giacomo Bertucci (1903-1982),
inaugurata ieri a Palazzo Galli,
quel volto di bambino, un po'
pensieroso, è diventato quasi familiare. Ieri lo si è incontrato di
persona. È Rinaldo Bertucci, il figlio dell'artista. Vissuto a Milano,
dove il padre si era trasferito da
Piacenza dopo il 1929, oggi Rinaldo, medico, ha 71 anni, ma non
ha certo dimenticato quando il
papà gli aveva chiesto di mettersi in posa per un ritratto. «Avevo
cinque anni. Non stavo fermo e
la mamma per distrarmi mi leggeva il libro di Pinocchio» ha rievocato.
Quel quadro è collocato all'inizio dell'allestimento progettato da
Carlo Ponzini, dove la personalità artistica di Giacomo Bertucci
viene ricostruita a tutto tondo da
Valeria Poli che ha curato la mostra con Laura Bonfanti. Ieri Rinaldo Bertucci ha ringraziato coloro che hanno realizzato un'iniziativa che anni fa era stata caldeggiata anche dallo storico
dell'arte Ferdinando Arisi. «Mi
aveva scritto una bellissima lettera» ha rievocato Rinaldo Bertucci. «Ma ero troppo preso dal lavoro e continuai a rimandare». Fino a tre anni fa, quando a una collettiva a Castellarquato, dove erano esposti quadri di Giacomo
Bertucci, il figlio Rinaldo si è rinsaldato nel proposito che si è potuto concretizzare grazie a Corrado Sforza Fogliani e alla Banca di
Piacenza. Ieri proprio Sforza Fogliani, presidente del comitato esecutivo
dell'istituto di via Mazzini, ha sottolineato come ormai da quattordici anni ogni secondo sabato di
dicembre la Banca di Piacenza
apre una mostra per valorizzare
artisti piacentini. Nel 2018 si era
trattato di Francesco Ghittoni,
che fu maestro di Giacomo Bertucci, come evidenziato nella
mostra, attenta a mettere in rilievo le relazioni intessute tra diversi pittori. Lo suggerisce del resto
il titolo "Bertucci tra Ghittoni e De
Pisis". «Abbiamo voluto, ricostruendo la figura professionale
dell'artista, dare valore - ha spiegato Poli - al ruolo formativo
dell'Istituto Gazzola, di cui Bertucci fu allievo e poi insegnante.
E da insegnante non amava gli
autodidatti, ma sosteneva che occorre lavorare con passione e metodo».
Bonfanti ha parlato della vasta
produzione pittorica di Bertucci,
conservata anche in musei, come la Galleria Ricci Oddi, la Galleria Alberoni, il Museo Gazzola
e raccolte di Ravenna e Gallarate. Tante le autorità intervenute,
tra cui la ministra Paola De Micheli, che ha ribadito l'importanza della cultura per la crescita di
un territorio, i parlamentari Giancarlo Giorgetti (Lega) e Tommaso Foti (FdI), il prefetto, il questore, il comandante dei carabinieri, il comandante del II reggimento genio pontieri.
Oggi l'apertura al pubblico, dalle
ore 10 alle 12.30 e dalle 16 alle 19,
l'orario che verrà osservato il sabato e i festivi. Ogni domenica, a
cominciare da oggi, sono previste visite guidate alle ore 11 e alle
16.30. I feriali, da lunedì a venerdì, la mostra sarà accessibile dalle 16 alle 19. L'ingresso è libero per
soci e clienti della banca, per i
non clienti l'ingresso è con biglietto nominativo richiedibile
esclusivamente dal sito
www.bancadipiacenza.it. Per
scuole e associazioni visite guidate su prenotazione (tel.
0523.542357; email: relax.esterne@bancadipiacenza.it).
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