Il ministero delle infrastrutture spiega che, sull'opera già pronta da settimane, ora va verificato che tutto sia a norma di legge. Già fissato un cronoprogramma coi tempi strettamente necessari. La Provincia però ha spedito a Roma la lettera con cui chiede di accelerare l'adempimento formale già chiesto il 3 agosto. L'onorevole Foti: situazione surreale.
Il ministero
sulla tangenziale:
controlli di sicurezza
non burocrazia
Pressing della Provincia che scrive a Roma: «Manca solamente un
adempimento formale già chiesto il 3 agosto». L'on. Foti: «Surreale»
Non meri adempimenti burocratici, ma verifiche finalizzate ad accertare il rispetto delle
norme di sicurezza, che comprendono anche quelle stabilite
dal codice della strada. Così il
ministero delle Infrastrutture e
dei trasporti spiega le ragioni che
non hanno ancora permesso di
aprire alla circolazione la nuova
tangenziale di San Giorgio, nonostante l'opera sia stata completata già da qualche settimana.
In sostanza, si tratta di verificare che tutto sul tracciato sia a
norma di legge, compresi cartelli stradali e segnaletica, in modo
da dare il via libera all'agibilità
del percorso. Il ministero afferma di avere già concordato con
la società Autovia Padana (gestore del tratto di A21 PiacenzaCremona-Brescia e realizzatore
dell'opera) un programma di attività per l'apertura al traffico nei
tempi strettamente necessari.
Il collaudo è stato terminato da
parte della Commissione di tecnici e il relativo verbale depositato, informano gli uffici del ministero. Viene inoltre sottolineato che il collaudo non è riconducibile ad un obbligo ministeriale, vista l'autonomia organizzativa dell'apposita
commissione.
I tempi di realizzazione della
nuova strada che alleggerirà il
traffico nel centro abitato di San
Giorgio sono sostanzialmente in
linea con i programmi. La scadenza contrattuale con l'impresa appaltatrice per il completamento dei lavori e impianti era
fissata al 28 agosto 2020. Tale termine è stato prorogato di 15 giorni in conseguenza delle emergenze connesse al Covid-19,
spiega il ministero dei trasporti.
Insomma, gli uffici ministeriale
assicurano di essere al lavoro per
aprire l'infrastruttura in tempi
brevi e in condizioni di sicurezza. Entro settembre dovrebbe essere aperta la nuova strada che
si compone di tre tronconi: il primo permette di scavalcare i centri abitati di Crocetta e San Polo;
il secondo, il più rilevante, pari
all'80% dell'opera, prosegue superando il Nure su un nuovo
ponte e taglia fuori le case di San
Giorgio; infine, il terzo, consiste
nell'allargamento della carreggiata su un tratto di poco meno
di due chilometri in direzione di
Carpaneto. Un'opera a lungo attesa, che da 16 anni i piacentini
aspettano di poter percorrere e
che, complessivamente, è costata 20 milioni di euro.
Barbieri chiede lo sprint
Se il ministero assicura di essere già al lavoro per completare
tutti gli adempimenti nel tempo
più breve possibile, la presidente della Provincia di Piacenza,
Patrizia Barbieri, come già anticipato ieri da Libertà, ha fatto
partire una lettera indirizzata al
ministero delle Infrastrutture e
dei Trasporti per sollecitare
un'ulteriore accelerata all'iter di
apertura della strada: «I lavori alla seconda tratta - porzione particolarmente rilevante, in quanto comprende anche il ponte sul
Nure - sono ormai stati completati e si potrebbe procedere alla
apertura anticipata.Secondo la
Convenzione sottoscritta con gli
Enti interessati e approvata da
codesto Ministero, infatti, è possibile procedere alla messa in
esercizio della nuova viabilità
per stralci, in modo da alleviare
tempestivamente la situazione
di congestione veicolare nei Comuni interessati. A tale fine si
chiede a codesto Ministero di
adottare gli atti di competenza
così come richiesto da Autovia
Padana, titolare dell'intervento,
con nota del 03.08.2020, che si allega. La Provincia ha fatto tutto quanto di propria competenza per accelerare l'apertura dei
tratti già percorribili, rimane solo un adempimento formale che
si auspica avvenga nel più breve
tempo possibile».
Foti: situazione surreale
Sulla vicenda arriva anche una
sollecitazione da Tommaso Foti, deputato piacentino nelle fila
di Fratelli d'Italia: «Rendere
transitabile il collegamento stradale realizzato da Autovia Padana spa prima che a farne le spese siano, ancora una volta, coloro che da anni attendono la con clusione dei lavori». Foti si rivolge, con un'interrogazione parlamentare, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De
Micheli. Per il deputato piacentino «appare surreale come dopo innumerevoli anni, pur essendo stata prevista l'apertura
per stralci dei tratti stradali già
realizzati, si sia ancora qui a discutere di logomachie burocratiche». Per tale ragione chiede
«un'immediata azione da parte
del ministro, affinché i competenti uffici assumano gli atti necessari per rendere transitabili i
tratti di strada realizzati da Autovia Padana Spa già ultimati».
Libertà