«NON SI USI LA SUA IMMAGINE PER LE ELEZIONI» MA IL MANIFESTO UFFICIALE HA UN NASTRO TRICOLORE
Due locandine, una ufficiale
e una apocrifa. Si è scatenata
una polemica sul manifesto
dell'iniziativa antimafia di Fratelli d'Italia, stasera a Podenzano alle 20,45, dove campeggia il
volto del magistrato Paolo Borsellino. Circolato in rete, è diventato virale al punto da arrivare
all'attenzione del fratello del giudice trucidato da Cosa Nostra,
Salvatore Borsellino. Il quale si
è indignato per l'uso dell'immagine del fratello in un evento organizzato in piena campagna
elettorale per le Regionali. «Nonostante penso che la tutela
dell'immagine di Paolo Borsellino spetti soprattutto ai figli,
non posso fare a meno di rimanere sconcertato e addolorato
dall'utilizzo dell'immagine di
mio fratello accostata a quella di
un partito politico e in occasione di una competizione elettorale - afferma -. Ho sempre creduto e sostenuto che mio fratello abbia consapevolmente sacrificato la sua vita per il suo paese, per l'Italia, e che la sua memoria appartenga a tutti gli
italiani.
Utilizzarne l'immagine per fini
meramente elettorali è una
scorrettezza e un torto che si fa
a Paolo stesso, tentando di far diventare la sua memoria un simbolo di parte». Salvatore Borsellino aggiunge: «E' la stessa cosa
che dissi a mia sorella quando si candidò in una competizione
elettorale. Le dissi che benchè
rispettassi le sue scelte, non le
condividevo, esattamente per le
stesse ragioni che ho espresso
prima, e questo nonostante allora la sua candidatura fosse destinata ad opporsi ad un governatore della regione siciliana poi
condannato per concorso esterno in associazione mafiosa».
A risentirsi per la locandina con
l'immagine di Borsellino anche
l'associazione antimafia
"100x100 in Movimento" di Rossella Noviello. In realtà il manifesto ufficiale della serata, presente anche sulla pagina Fb di
Fdi Piacenza oltre che su quella
del coordinatore Tommaso Foti, non ha la foto di Borsellino,
bensì un nastro tricolore. Foti
stesso si è smarcato dall'utilizzo
di quel poster e ha fatto sapere
di non conoscerne l'origine. Resta dunque il mistero su come
sia stato divulgato.
Sara Soresi, la consigliera comunale che introdurrà la serata e
che aveva postato la locandina
sulla sua pagina Fb, ha rivelato
di averlo ricevuto a sua volta
senza specificare la provenienza.
Libertà