LE OPINIONI DI PD, M5S, FRATELLI D'ITALIA, FORZA ITALIA, ARTICOLO 1 E LEGA
Braccia aperte a circa duemila
sedicenni potenziali elettori (di cui
862 in città)? Più sì che no dai partiti, molto attenti però alle sfumature e ai distinguo.
La proposta di abbassare l'età del
voto lanciata dall'ex premier Enrico Letta (Pd), convinto che vi sia
una sotto rappresentazione delle
idee dei giovani, ha conquistato fette della maggioranza giallorossa,
ma cosa ne pensano i gruppi politici piacentini? Le risposte sono al
momento anche personali e non
di schieramento in senso stretto.
Decisamente a favore è Silvio Bisotti, segretario provinciale del Partito Democratico: «È giunta l'ora,
come dice Zingaretti. Ma occorre
- avverte - per evitare contraddizioni palesi, sciogliere la questione del
voto ai diciottenni al Senato, proposta votata alla Camera ma non
al Senato, insomma, ci vuole una
coerenza di fondo». Il mondo è
cambiato, il quadro sociale pure, i
sedicenni di oggi viaggiano per
l'Europa. «Ma non ci si vuole accaparrare fiducia in modo strumentale, sono il futuro e su ambiente e lavoro devono poter dire
la loro e non fidarsi di un elettorato che vede prevalere l'età avanzata». Bisotti lancia anche apartire
dalla prossima settimana la proposta di aprire ogni quindici giorni la
sede di partito a un "question time"
per i giovani: «vengano liberamente per capire e discutere le parole
delle politica, ma senza indottrinamenti». Inclusi i temi ambientali
piacentini, come l'inceneritore.
Per Corrado Pozzi, commissario
provincia della Lega: «se a sedici
anni si lavora e si pagano le tasse
forse si ha diritto di esprime la propria posizione e scelta politica, tutto questo però non deve essere influenzato dalla convenienza del
momento». Pozzi è «abbastanza
favorevole» infatti ma condizione
che ci si tenga lontani da strumentalizzazioni politiche. I Fridays for
future che hanno portato masse di
sedicenni a scioperare non sono
un sintomo della voglia di partecipare? «Non mischierei le due cose,
teniamole ben distinte».
Qualche perplessità ce l'ha Andrea
Pugni, ex candidato sindaco di M5s
e oggi capogruppo in Comune:
«C'è un'apertura al voto dei sedicenni nel movimento, ma con tutti i problemi da gestire oggi al governo è una delle ultime cose da affrontare almomento, è la mia opinione, ok per il futuro, ma ora mi
pare la ricerca di qualche consenso. L'effetto Greta? Mah, sembra un
fuoco di paglia. Credo invece che
se fermiamo un ragazzo e gli chiediamo chi è il presidente del Consiglio sia difficile che lo sappia». Ci
vuole un po' più di «saggezza» per
votare.
E anche Tommaso Foti , deputato
di Fratelli d'Italia, che pure ha iniziato prestissimo a far politica, argomenta: «La società non è che si
sente più completa se abbassiamo
l'età del voto, non sono convinto
che interessi più di tanto, non per
decreto. L'esercizio del voto dovrebbe essere un momento di fondata
valutazione del contributo che tu
dai alla tua patria. Un tempo c'era
grande partecipazione alla politica, tensione ideale, era un momento di formazione, ora non più. I Venerdì? Non confondiamo i piani, se si fa sciopero e poi ci si fa venire
a prendere (a scuola, ndr) con il
Suv dalla mamma...».
Francesco Cacciatore, coordinatore di Articolo 1, è invece favorevole: «Penso che l'accesso alla cultura e alle informazioni e il senso del
proprio tempo di un sedicenne di
oggi siano sicuramente comparabili se non più significativi di quello che erano per un diciottenne
quarant'anni fa. Credo che siano
in grado di prendersi tutti i benefici e le responsabilità di un maggiorenne».
E anche Jonathan Papamarenghi,
coordinatore provinciale di Forza
Italia, è a favore a patto che..: «La
linea di Forza Italia, come sottolineato dal capogruppo al Senato
Bernini, è favorevole al voto ai sedicenni sapendo però che anzitutto è necessario formare rendendo
consapevoli i giovani, a partire magari dalle Amministrative che vedono candidati e temi più vicini alla quotidianità di ognuno. Tema da
affrontare, in generale, è sempre
quello dell'astensionismo, che incide maggiormente con i più giovani».
Libertà