Rassegna Stampa

Via turri: le reazioni

Data: 11/12/2018

VIA TURRI: LE REAZIONI 
L'associazione: «Bisogna risolvere l'emergenza abitativa aiutando le famiglie» 
«ESPLODE con tutta la sua drammaticità la crisi abitativa in città, sì perché di questo si tratta. Dormire in alloggi di fortuna, scendere fino in gelide cantine per trovare riparo, è sinonimo di emergenza». Così l'associazione di cittadini Reggio Emilia in Comune prova ad accendere un faro sul problema della crisi abitativa. «Rinnoviamo la richiesta al Comune di aggiungere alle strutture già attivate per l'emergenza freddo i tendoni della Croce Rossa utilizzati per il terremoto del 2012 e creare nelle zone sensibili della città un servizio emergenziale anche per persone che hanno una residenza, ma senza le utenze necessarie per passare l'inverno. Pensiamo che il rischio possa estendersi anche alle migliaia di appartamenti in città con utenze staccate per morosità incolpevole». 

L'ASSOCIAZIONE poi sottolinea come «da alcuni anni in diversi quartieri, tra cui la via che costeggia la stazione, interi condomini si sono trovati senza acqua calda e riscaldamento dopo che Iren ha chiuso i rubinetti per situazioni di morosità. Non si possono abbandonare le persone al freddo, lasciando che si scaldino con soluzioni di fortuna, mettendo a rischio la loro vita e quella di tutti i condomini». Le critiche dell'associazione, quindi, arrivano anche ad Iren: «La gestione privata di Iren mette gli interessi economici e finanziari prima della dimensione sociale e ambientale. Dobbiamo cambiare rotta, superando le politiche di austerità e di privatizzazione a favore di una gestione pubblica e partecipata dei beni e dei servizi fondamentali di tutte e tutti noi. Intanto chiediamo che anche in caso di morosità degli utenti un'utenza minima per le miglie deve essere sempre garantita». 

Tommaso Foti (Fdi): «Una tragedia già annunciata Si poteva evitare» 
«E' una gravissima tragedia, ma annunciata, quella verificatasi in Via Turri, che si sarebbe potuta evitare con una adeguata politica di contrasto alle occupazioni abusive delle pertinenze degli immobili lì ubicati». E il giudizio di Tommaso Foti, vice capogruppo vicario di Fratelli d'Italia, che ha immediatamente rivolto una interrogazione parlamentare al ministro dell'Interno. «I rappresentanti delle istituzioni, a partire dal sindaco, non devono pensare di avere risolto ogni problema dichiarando la propria vicinanza alle famiglie delle vittime, ma devono anche chiedersi se abbiano fatto tutto quanto dovuto per evitare il verificarsi della tragedia. La tragica vicenda conferma — sottolinea Foti — l'importanza dell'ordine del giorno, presentato da Fratelli d'Italia e accolto dal governo, che impegna quest'ultimo a effettuare un monitoraggio periodico sull'effettivo andamento delle operazioni di sgombero in ogni parte del Paese». PER il parlamentare non vi sono dubbi: «Lo Stato deve fare valere tutta la propria forza nei confronti di chi occupa abusivamente gli immobili. Quanto accaduto in via Turni è la triste dimostrazione che il lassismo e la tolleranza sono solo forieri di sventura e morte». 

Sul caso intervengono anche Giuseppe Manzotti e Alessandro Casolari del coordinamento provinciale di Fdi: «Quello che è successo è una tragedia che è sorta in un contesto sul quale si poteva fare maggiore prevenzione», dice Manzotti. «Chiunque abbia partecipato alle riunioni indette dai comitati in via Turri non può risultare sorpreso dalla tragica notizia — conclude Casolari —. Gli strumenti normativi esistono e la polizia locale è perfettamente in grado di attuarli, ma perché ci si deve muovere sempre "dopo"?» . 

William Ballotta (Cisl) «Quell'area va riqualificata coinvolgendo tutti» 
«INACCETTABILE morire in casa in un quartiere che non riesce a trovare la propria identità nella Città del Tricolore». Nel porgere le condoglianze e la vicinanza alle famiglie coinvolte dal rogo di via Turri, a intervenire è William Ballotta, segretario Cisl Emilia Centrale che rivolge il primo pensiero alle bambine ora in camera iperbarica e alle numerose persone rimaste intossicate. «Il nostro auspicio è che si riprendano quanto prima, ma quanto accaduto deve servire da monito a cambiare le cose una volta per tutte». La Cisl Emilia Centrale è il sindacato dei lavoratori che ha sede proprio a poche decine di metri da dove è accaduto il tragico rogo. «Negli anni — aggiunge Margherita Salvioli Mariani, segretaria generale aggiunta — abbiamo proposto iniziative a tema, sia come organizzazione che con le categorie dei pensionati e dei volontari dell'Anteas, le ultime delle quali la denuncia del caso contatori, progetti per i minori e l'ambulatorio per le persone più bisognose». «Ma è ancora inevaso — conclude il segretario generale Ballotta — il nostro appello a un tavolo comune per la soluzione e riqualificazione definitiva dell'area: chiediamo con urgenza che siano coinvolte tutte le parti e, sull'accaduto, sia fatta piena luce».  

L'accusa del M5S: «Incapacità nella gestione dell'accoglienza» 
«QUESTO è il punto finale di un'incapacità di gestione della politica dell'accoglienza». Così Norberto Vaccari del MSS, ieri pomeriggio nell'incontro convocato con i colleghi Alessandra Guatteri e Gianni Bertucci, a poche ore dalla tragedia di via Turri. Tragedia annunciata, secondo i pentastellati, compresa la vicepresidente della Camera Maria Edera Spadoni, che si dice vicina ai famigliari delle due vittime e prova grande preoccupazione per i feriti. Spadoni ricorda l'impegno del Movimento su un altro incendio, per fortuna senza morti, scoppiato a maggio, a cui i 5 Stelle fecero seguire un ordine del giorno sul caso. Ultimo di una serie di azioni cominciate nel 2015, fra cui la richiesta di intervento nella zona di via Turri: «E' tutto sotto controllo fu la risposta della commissione consigliare». 

GLI ESPONENTI del Movimenti 5 Stelle, quindi, esprimono «cordoglio prima di tutto alle famiglie coinvolte nel rogo, ma vorremmo evitare che si ripetesse — continuano Bertucci, Guatteri e Vaccari —. È dal 2014 che in accordo con i cittadini operanti nel quartiere mandiamo allarmi, mai ascoltati dal sindaco. Perciò adesso chiediamo due cose: un piano straordinario di controlli delle residenze, al vicesindaco Matteo Sassi, e un coordinamento di tutte le forze dell'ordine, per la creazione di presidi e posti di blocco nella zona via Turri-stazione, contro spaccio, bivacchi e occupazioni abusive. Occorre verificare se quelle cantine, da cui si è propagato l'incendio, fossero occupate da qualcuno. Ci potrebbero accusare di essere avvoltoi, per questa repentina convocazione. Noi rispondiamo che in Comune sono iene ridens, che hanno aspettato a muoversi». Lara Maria Ferrari 

Gianluca Vinci (Lega) «Un fallimento dell'amministrazione. Non sono più credibili» 
«NON bisogna strumentalizzare le tragedie, ma questo è un fallimento del Pd. Lo stato di quei garage lo conoscevano tutti». Gianluca Vinci, deputato della Lega, commenta così quanto accaduto in via Turri l'altra notte. «Questa tragedia va al di là della cittadinanza o dell'immigrazione. Penso che ci sia un grandissimo problema di degrado e di gestione di tutto il quartiere da parte delll'amministrazione — dice il deputato —. Il sindaco Luca Vecchi ha fatto un sacco di proclami in questi anni, ma poi non ha fatto nulla se non chiudere ogni tanto la via per fare un festival di cibo». Vinci, quindi, ora guarda alle future elezioni: «La prossima amministrazione se ne dovrà fare carico e dovrà mettere mano al quartiere come chiedono i cittadini — continua il leghista —. Vecchi e il Pd non hanno più credibilità quando fanno delle promesse a queste parti della città, come agli altri». Il deputato, poi, annuncia che la Lega è già pronta a intervenire in caso di vittoria: «Abbiamo una soluzione: quella di acquistare degli appartamenti nel quartiere, che ha 5mila residenti di cui il 65% sono immigrati. E sono solo quelli regolari— spiega il leghista —. Due terzi non sono un laboratorio di integrazione. Bisogna riportare gli itaiani ad abitare il quartiere attraverso case popola n». 

A QUESTO, inoltre, si unisce anche la necessità di «rivedere tutta la viabilità della zona: a oggi via IV Novembre è un senso unico ed è un problema per il degrado; dove si riporta traffico veicolare si lotta contro il degrado — continua Vinci —. La fiaccolata di protesta andrebbe fatta sotto il Comune e mandarli a casa, non in via Turri. La responsabilità della situazione è del Comune». Infine il deputato della Lega torna ad attaccare l'amministrazione: «Quanto successo in via Turri era solo questione di tempo e il bilancio poteva essere ancora più pesante. Voglio esprimere la solidarietà ai famigliari delle persone decedute e portare un augurio di pronta guarigione ai feriti — conclude Vinci —. Ci siamo sentiti dire che andava tutto bene e la situazione stava migliorando quando sollevavamo la situazione dell'area. Ora, non si può dire che nessuno sapeva o che questo evento è stato un fulmine a ciel sereno. La supponenza politica di questi personaggi ha portato a tutto questo ed è ora che questi vadano a casa ammettendo al loro totale fallimento nelle loro politiche di sicurezza per tutelare i cittadini e la città».

Resto del Carlino Reggio Emilia

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