Camera

Aumento dei costi dei materiali nel comparto dell'edilizia; le norme siano al passo con i tempi

Data: 01/03/2022
Numero: 5-07634 / Interrogazione a risposta immediata in commissione
Soggetto: MINISTRO DELLE INFRASTRUTTURE E DELLA MOBILITA' SOSTENIBILI
Data Risposta: 02/03/2022

Per sapere – premesso che: 

il settore delle costruzioni sta dando un contributo molto importante al rilancio della crescita e dell'occupazione nel Paese, sia attraverso i bonus fiscali sia attraverso i lavori pubblici; 

il succedersi di differenti norme rischia però di rallentare i suddetti effetti, pur essendo condivisibile, ad esempio, l'obiettivo delle stesse di bloccare le frodi fiscali, che – tuttavia – non può determinare l'effetto di soffocare le attività di riqualificazione urbana, in ripresa anche grazie agli incentivi; 

nei fatti, per contrastare le frodi e limitare il proliferare di imprese « improvvisate », ben 11.563 negli ultimi sei mesi, sarebbe necessario introdurre un sistema di qualificazione che attesti la capacità delle imprese impegnate nei lavori che beneficiano dei bonus edilizi, come già previsto per tutti i lavori di ricostruzione post terremoto (Centro Italia, L'Aquila, Emilia Romagna); 

infine, la normativa vigente non ha ancora risolto le principali e più urgenti problematiche che interessano il mercato dei lavori pubblici. Ritengono al riguardo gli interroganti che: 

a) debba essere previsto l'obbligo – e non la facoltà – per tutte le stazioni appaltanti di aggiornare i prezzari ai prezzi correnti di mercato; 
b) occorra modificare il meccanismo di compensazione da riconoscere alle imprese per lo straordinario aumento del costo dei materiali sulle opere in corso di esecuzione, in vigore per i lavori realizzati nel primo semestre del 2022, atteso che la metodologia di rilevazione dei prezzi e la obsoleta lista di materiali compresi nel decreto ministeriale vigente non consentono alle imprese, di avere ristori adeguati rispetto agli effettivi aumenti dei costi di realizzazione delle opere, la qual cosa può comportare il blocco dei cantieri attivi –: 

se e quali urgenti iniziative, con riferimento alle problematiche di cui in premessa, intenda assumere il Governo al fine di evitare un nuovo blocco dell'attività nel settore delle costruzioni e degli appalti pubblici.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: Foti, Butti e Rachele Silvestri.

DIBATTITO IN COMMISSIONE

Tommaso FOTI (FDI) illustra l'interrogazione in titolo.

Il Viceministro Alessandro MORELLI risponde all'interrogazione in titolo nei termini riportati di seguito.

In merito alle misure per fronteggiare gli aumenti eccezionali dei prezzi di alcuni materiali da costruzione verificatisi nel corso del 2021, l'articolo 1-septies del decretolegge n. 73 del 2021, ha previsto la possibilità di procedere a compensazioni in aumento a favore degli appaltatori che hanno subito aumenti del costo dei suddetti materiali durante l'esecuzione di contratti pubblici, integrando e derogando a quanto contrattualmente previsto. La disposizione ha previsto, inoltre, l'istituzione di un apposito fondo con una dotazione iniziale di 100 milioni di euro, incrementato di ulteriori 100 milioni di euro con l'ultima legge di bilancio. Considerato il perdurare di tali aumenti, l'articolo 25 del cosiddetto decretolegge energia, approvato dal Consiglio dei ministri nella seduta del 18 febbraio u.s., ha previsto l'incremento di 150 milioni di euro per l'anno 2022 della dotazione del suddetto Fondo di cui all'articolo 1-septies, comma 8, del citato decreto-legge n. 73/ 2021. In relazione ai contratti in corso di esecuzione alla data di entrata in vigore del cosiddetto decreto energia, entro il 30 settembre 2022 il MIMS, con proprio decreto e sulla base delle elaborazioni effettuate dall'ISTAT, procede alla determinazione delle variazioni percentuali, in aumento o in diminuzione, superiori all'8 per cento, verificatesi nel primo semestre dell'anno corrente, dei singoli prezzi dei materiali da costruzione più significativi. La compensazione è determinata applicando alle quantità dei singoli materiali impiegati nelle lavorazioni eseguite e contabilizzate dal direttore dei lavori le variazioni in aumento o in diminuzione dei relativi prezzi rilevate dal citato decreto ministeriale, con riferimento alla data dell'offerta, eccedenti l'8 per cento se riferite esclusivamente all'anno 2022 ed eccedenti il 10 per cento complessivo se riferite a più anni. Per quanto riguarda poi la possibilità di introdurre l'obbligo, per tutte le stazioni appaltanti, di aggiornare i prezzari ai prezzi correnti di mercato, ci tengo a rappresentare che tale previsione sarà oggetto di approfondimento, nell'ambito del disegno di legge delega al Governo in materia di contratti pubblici attualmente in discussione al Senato, anche alla luce della nuova metodologia di determinazione ed aggiornamento dei prezzari prevista dall'articolo 29 del decreto-legge n. 4 del 2022. Quanto, infine, all'estensione alle imprese operanti nel settore dell'edilizia privata, affidatarie dei lavori finanziati dai cosiddetti bonus edilizi, del sistema di qualificazione previsto per le imprese affidatarie degli appalti pubblici, si rappresenta che sono in corso, anche ai fini dell'espressione del parere di competenza relativamente agli emendamenti presentati dai gruppi parlamentari in sede di conversione del decreto-legge n. 4 del 2022, specifici approfondimenti da parte degli Uffici del Ministero.

Tommaso FOTI (FDI), replicando, prende atto dell'impegno contenuto nella risposta di un approfondimento da parte del ministero relativamente all'aggiornamento dei prezzari nonché della disponibilità rappresentata dal Viceministro di valutare gli emendamenti presentati al decreto-legge n. 4 del 2022, tra i quali quelli del proprio gruppo volti a verificare la qualificazione delle imprese che beneficiano di bonus edilizi. Spiace che sia stato lasciato aperto il tema degli aiuti alle imprese a causa dell'aumento dei prezzi delle materie prime e che non sia stato dato riscontro alla richiesta, contenuta nell'interrogazione, di intervenire sulle metodologie previste dalla normativa vigente, che impediscono congrui ristori per le imprese. Osserva, infine, che la situazione internazionale dovrebbe suggerire interventi urgenti, dal momento che si rifletterà pesantemente sull'approvvigionamento di molte materie prime per l'edilizia e i lavori pubblici. Ritenendosi, quindi, parzialmente soddisfatto della risposta, auspica che gli impegni in essa dichiarati siano onorati pienamente, a tutela del settore delle imprese e dei lavori pubblici, di primaria importanza per la ripresa economica del Paese.

facebbok

Rassegna Stampa

TommasoFoti
powered by Blacklemon Srl