Camera

Caso Cospito; scongiurare pericolosi sodalizi tra criminalita' organizzata e terrorismo

Data: 20/02/2023
Numero: 4-00491 / Interrogazione a risposta scritta
Soggetto: MINISTRO DELLA GIUSTIZIA
Data Risposta: 10/03/2023

Per sapere – premesso che: 

un articolo pubblicato su « il Fatto quotidiano » in data 2 febbraio 2023 riporta la notizia che Alfredo Cospito, anarchico condannato per terrorismo e detenuto al 41-bis, attualmente in sciopero della fame per protesta proprio contro questa misura carceraria, abbia detto ai deputati del Partito Democratico recatisi a trovarlo presso la struttura detentiva che avrebbero dovuto parlare con alcuni esponenti mafiosi prima che con lui; 

i parlamentari del PD Debora Serracchiani, Walter Verini, Silvio Lai e l'ex Ministro della giustizia, attualmente deputato, Andrea Orlando, si erano recati a trovare Cospito nel carcere di Sassari il 12 gennaio 2023;

secondo « il Fatto quotidiano » in quell'occasione Cospito avrebbe invitato i parlamentari a « parlare » con alcuni esponenti di spicco della criminalità organizzata: il camorrista Francesco Di Maio, il killer della 'ndrangheta Francesco Presta e il mafioso Pietro Rampulla, chiarendo, al contempo, che « il suo sciopero della fame non ha il solo scopo di far revocare a se stesso il regime di carcere duro, ma quello di ottenerne l'abolizione per tutti, compresi i "vicini" mafiosi »; 

intervistato dal medesimo quotidiano, il senatore Verini ha poi confermato che « qualche frase di circostanza, tra i quattro parlamentari e i tre mafiosi, è stata scambiata »; 

le notizie riportate da « il Fatto quotidiano » gettano una luce inquietante sulla vicenda della protesta di Cospito e della visita da lui ricevuta in carcere dagli esponenti del Partito democratico, soprattutto alla luce del fatto che, come riportato dal quotidiano, esiste l'ipotesi di un « piano per arrivare all'abolizione del 41-bis » –: 

di quali elementi disponga e quali iniziative intenda assumere al fine di scongiurare pericolosi sodalizi tra criminalità organizzata e terrorismo.

Interrogazione sottoscritta dai parlamentari: FOTI, ANTONIOZZI, GARDINI, MESSINA e RUSPANDINI.

RISPOSTA

Risposta. — Con l'atto di sindacato ispettivo in esame indicato, gli interroganti, citato in particolare un articolo di stampa inerente una visita effettuata da alcuni parlamentari al detenuto Alfredo Cospito nonché ad altri detenuti condannati per delitti di mafia, tutti ristretti in regime di 41-bis dell'ordinamento penitenziario, avanzano quesiti circa la vicenda occorsa. Orbene, dalla documentazione acquisita risulta che in data 12 gennaio 2023, una delegazione parlamentare composta dagli onorevoli Silvio Lai, Walter Verini, Debora Serracchiani ed Andrea Orlando – quest'ultimo accompagnato dal sig. P.V., quale collaboratore, che pure ha partecipato ai colloqui ma senza intervenire – ha condotto una visita all'istituto sassarese, ai sensi dell'articolo 67 dell'ordinamento penitenziario, che consente (altresì) a tali autorità di accedere agli istituti penitenziari senza autorizzazione. Risulta che la visita si sia svolta principalmente presso il reparto 41-bis, dove la delegazione ha incontrato il detenuto Alfredo Cospito e i detenuti ristretti nello stesso varco dalle ore 11:25 alle ore 12:15. La delegazione è stata accompagnata dal comandante di reparto e il colloquio con i detenuti si è svolto nel rispetto della normativa vigente, senza mai entrare nella sfera processuale dei ristretti. A seguire, è stata condotta una breve visita alla locale infermeria, dove i parlamentari hanno incontrato il dirigente sanitario. Precisato quanto sopra, le risultanze della visita sono state oggetto, come di consueto, di relazione del responsabile del gruppo operativo mobile, il quale unitamente al comandante di reparto f.f. ha accompagnato la delegazione parlamentare, e trasmesse al DAP. Merita rammentare che i detenuti sottoposti al regime differenziato sono tutti appartenenti ad associazioni mafiose, eversive ovvero terroristiche e, in ottemperanza alla lettera f) del comma 2-quater dell'articolo 41-bis dell'ordinamento penitenziario sono suddivisi in gruppi di socialità formati da un minimo di due (tre, secondo le raccomandazioni del Garante nazionale delle persone private della libertà personale) fino a un massimo di quattro ristretti; gruppi nell'ambito dei quali possono comunicare tra di loro e svolgere le consentite attività socio-ricreative (permanenza all'aria aperta, saletta socialità, palestra, sala pittura, eccetera). Naturalmente, nella composizione dei relativi «gruppi di socialità», formati, in base a quanto previsto dalle disposizioni dipartimentali vigenti (articolo 3.1 della circolare n. 3676/6126 del 2 ottobre 2017) a cura del direttore dell'istituto penitenziario, sovviene l'indispensabile accorgimento di evitare gruppi composti da appartenenti alla stessa consorteria criminale. Infine, mi pregio evidenziare come, naturalmente, costante ed assolutamente attenta sia la vigilanza amministrativa che gli operatori del Gruppo operativo mobile, appunto il reparto specializzato addetto per legge proprio «alla vigilanza e osservazione dei detenuti sottoposti a regime speciale dell'articolo 41-bis comma 2 dell'ordinamento penitenziario», pongono in essere (altresì) sui colloqui che intercorrono tra detenuti sottoposti allo speciale regime differenziato, sì da consentire i doverosi interventi in casi di criticità. 

Il Ministro della giustizia: Carlo Nordio.

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TommasoFoti
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