L'imprenditore Andrea Dallavalle vuole correre per le amministrative a Fiorenzuola «Mi sosterrebbe il movimento Voce Italia»
«Sto pensando di formare una
lista e candidarmi a sindaco alle
prossime elezioni comunali. Sono stato elettore dell'amministrazione comunale in carica, che però mi ha davvero deluso». Così il
fiorenzuolano Andrea Dallavalle,
50 anni compiuti quest'anno, imprenditore. Già era stato consigliere comunale di maggioranza dal
'93 al '97, durante l'amministrazione monocolore leghista con sindaco il dottor Roberto Martini. «Ricordo che andavamo in giro noi
consiglieri, per controllare il decoro della città, che invece oggi come oggi lascia a desiderare. E lo dice uno che aveva votato Gandolfi
e l'amministrazione di centrodestra, che però mi ha deluso. Qualche esempio? Impianto di pubblica illuminazione per cui si è speso tanto ma che presenta tantissimi problemi; progetti discutibili
come l'eventuale acquisto del cinema Capitol usando soldi dei
contribuenti o la costruzione della piattaforma logistica della New
Cold alla Barabasca con un'altezza di oltre 40 metri. E potrei fare
tanti altri esempi».
Per fare la lista servono 16 persone. «Ne ho già trovate diverse, ma
lancio un appello a tutti coloro che
fossero interessati a dare un contributo ad una lista civica che si ritrovi nei valori della destra liberale, ma che non condivide l'operato di questa amministrazione comunale. Lancio un appello in particolare alle donne, che hanno la
loro quota di rappresentanza dentro alla lista (la mail da contattare
è ad.dallax@gmail.com)».
«Se mi candidassi, mi appoggerò
al movimento Voce Italia, costituitosi a Milano ma che si sta diffondendo in tutta Italia; sarò appoggiato dal coordinatore nazionale
nonché socio cofondatore Angelo Valentino. Io penso che i miei
200 voti me li conquisterei, tanti
bastano non per vincere ma per
dare un segnale che l'amministrazione attuale non va e non soddisfa tutti gli elettori di quell'area».
Dallavalle nel 2004 era candidato
come consigliere dell'Udc alle Provinciali (si sosteneva il candidato
Foti, ma poi vinse Boiardi). La passione politica però non lo ha mai
abbandonato.
«Seguo con interesse le vicende
della politica locale. Ricordo bene
i risultati del 2016: Gandolfi vinse
per pochissime centinaia di voti di
scarto, ma solo perché l'area avversaria del centrosinistra si era divisa». Di 7528 fiorenzuolani che
avevano votato, Gandolfi aveva
preso 2631 voti, Brusamonti col
centrosinistra 2282; Mainardi di
Sinistra per Fiorenzuola 1055; Elena Rossini dei 5stelle 1317. «I conti si fanno presto - conclude Dallavalle - senza la divisione del
campo avversario, Gandolfi avrebbe perso».
Libertà