Il parlamentare Foti (Fdi) invita a scrivere al partito: «Conte risponderà dei danni»
«Fratelli d'Italia è al fianco della
filiera della ristorazione, gravemente trascurata e fortemente danneggiata dal governo e dalle sue scelte
scellerate. Come gruppo parlamentare la sosterremo con un'azione legale contro il governo, il vero responsabile della crisi di questo settore.
Conte e i suoi ministri dovranno rispondere dei danni da loro provocati non solo in sede politica, in Parlamento, ma anche in sede giudiziaria.
Coloro che hanno un bar, un ristorante, un pub possono aderire all'iniziativa inviando un'email all'indirizzo sosristoranti.fdi@gmail.com».
A dirlo è Tommaso Foti, vicecapogruppo vicario di Fdi alla Camera, tra i promotori dell'iniziativa che
trae spunto dalla volontà dei ristoratori piacentini di fare causa al governo o di promuovere una class action (vedi "Libertà" del 7 gennaio).
«Si tratta di un'azione, sul modello
della class action, del tutto gratuita
e per la quale sarà garantito il rispetto della privacy dei partecipanti.
Non solo - aggiunge il deputato piacentino - ma nei prossimi giorni, dopo le opportune verifiche di diritto,
l'iniziativa verrà estesa anche ad altre categorie inopinatamente colpite come i ristoratori da provvedimenti di cui sono ignote le argomentazioni scientifiche su cui si fondano. E' il caso, ad esempio, di proprietari e gestori di palestre».
«Abbiamo cercato in tutti i modi di
spiegare al governo che i problemi
delle categorie più colpite dai suoi
provvedimenti, ivi compresi quelli
che a secondo dei giorni attribuiscono alle varie località colori differenti cui si accompagnano divieti differenti, non si risolvono - continua Foti - con qualche ristoro per altro calcolato con criteri che ignorano del tutto le attività aperte nel corso del 2020. E' sul rimborso di alcuni costi fissi - continua Foti - a partire dai costi delle utenze di gas, luce,
acqua che si doveva partire, prevedendone il completo rimborso. Qui
siamo di fronte ad un'imminente
ecatombe che farà sparire migliaia
di aziende commerciali, molte delle quali tramandatesi di generazione in generazione, per l'ignavia di
chi non vuol rendersi conto della
gravità della situazione. Non resta
che chiedere per le stesse categorie
giustizia nelle sedi deputate».
Libertà