Rassegna Stampa

'Forte piena' la tesi dell'Anas sul Lenzino convince a meta'

Data: 09/10/2020

IN DUE ANNI 6 ISPEZIONI

Il ponte Lenzino è crollato per una «piena» del Trebbia dopo «fortissime piogge». E' la tesi dell'Anas che il sottosegretario Cancelleri ha riferito rispondendo al deputato Foti di FdI. Una tesi non convincente quanto alla forza della «piena». Negli ultimi due anni il ponte sarebbe stato ispezionato sei volte.

Anas su Lenzino: «Forti piogge in due anni almeno 6 ispezioni»

La posizione della società nella risposta al deputato Foti (Fdi). La Procura nomina un perito per capire cosa sia successo il 3 ottobre

«Anas ritiene che il crollo delle due campate centrali sia avvenuto per effetto del cedimento della pila nel mezzo dell'alveo del fiume Trebbia, dovuto ad un'onda di piena del fiume generata dalle fortissime piogge che hanno colpito tale area». Lo ha detto il sottosegretario Giovanni Carlo Cancelleri, risponendo all'interrogazione del deputato Tommaso Foti (Fdi) sul crollo di ponte Lenzino di cui è stata data notizia ieri su Libertà. Secondo la società che gestisce la Statale 45 - arteria fondamentale per la vita della Valtrebbia, da Piacenza a Genova - sarebbe stata dunque soprattutto l'acqua a "sbriciolare" lo storico viadotto sul quale giacevano, negli anni, lamenti, segnalazioni, paure e un esposto in procura datato marzo 2010. Nella sua argomentazione, il sottosegretario ripercorre poi anche le tappe di quanto fatto per consolidare e monitorare il ponte: «Il manufatto, nel corso del 2019, è stato sottoposto a quattro ispezioni ricorrenti trimestrali e, nel 2020, a due ispezioni ricorrenti trimestrali. Oltre alle ispezioni ricorrenti, sulla struttura sono stati eseguiti gli approfondimenti annuali tramite ispezioni principali, di cui l'ultima in data 20 novembre 2019, che non hanno evidenziato criticità connesse alla staticità dell'opera. Inoltre, in data 14 febbraio 2019 è stata effettuata una prova di carico statica su ciascuna delle quattro campate del manufatto mediante autocarro a pieno carico; l'esito della prova è stato positivo e, pertanto, il limite di portata del ponte è stato elevato a 44 tonnellate rispetto al limite preesistente fissato a 5 tonnellate». Viene inoltre ribadito che Anas sta valutando la costruzione di un ponte provvisorio in pannelli di acciaio modulari. E che il ministero, d'intesa con Anas, ha disposto l'attivazione di una commissione per accertare le cause del crollo. Intanto anche la Procura di Piacenza ha nominato un consulente incaricato di fare la perizia sul ponte. In valle amara ironia: «Chissà perché il ponte è crollato, avrà avuto un calo di zuccheri...». 

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