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Altri 4 positivi, paura alla Camera dopo la capigruppo 'Roulette russa, si voti a distanza'

Data: 17/10/2020

Altri 4 positivi, paura alla Camera dopo la capigruppo «Roulette russa, si voti a distanza»  

MILANO «Ormai Montecitorio è una roulette russa». 

Il tweet di Enrico Borghi (Pd) ha toni drammatici, ma rappresenta senza giri di parole lo stato d'animo che serpeggia tra deputati e senatori davanti alla lunga scia di contagi. Anche perché, il Covid, di nuovo schizzato a livelli emergenziali in tutto il Paese, stavolta sta colpendo duro anche in Parlamento. E anche ai massimi livelli, visto che nel giro di poche ore sono risultati positivi ben tré capigruppo della Camera: Mariastella Gelmini (Forza Italia), Francesco Lollobrigida (Fratelli d'Italia) e Davide Grippa (MgS). A ruota è arrivata anche la notizia della positività al tampone di Conny Giordano, deputata M5S: «Sto bene, sono asintomatica e in isolamento — spiega —. Voglio rivolgere un appello a tutti i cittadini affinchè si rispettino le distanze e le misure di sicurezza». Gli uffici della Camera hanno fatto scattare le misure sanitarie previste dal protocollo: tutti i parlamentari che, specie quelli di commissione Ue e di Vigilanza Rai, sono stati a contatto con Giordano saranno sottoposti a tampone. Forte preoccupazione si respira anche nella conferenza dei capigruppo, che, guidata dal presidente della Camera Roberto Fico si era riunita giovedì per fare il punto sul calendario dei lavori parlamentari. Conclusa la seduta, durante la quale i presenti erano ben distanti, il tampone su Gelmini e Grippa è risultato positivo, mentre il meloniano Lollobrigida (già contagiato) aveva inviato Tommaso Foti come sostituto. La deputata berlusconiana evidenzia; «Sono stata super attenta, ma questo virus è subdolo e pericoloso». «Gli spostamenti per arrivare a Roma e l'attività politica istituzionale sono troppo rischiosi: con queste modalità molti hanno paura», confida più di un deputato. Così diventa sempre più probabile l'ipotesi di permettere ai parlamentari malati di votare da casa, online. I partiti sono divisi, però. Nella maggioranza è scettica Italia viva, mentre l'opposizione è tutta contraria. Per i capigruppo di centrodestra «la Costituzione e i regolamenti parlamentari non si devono piegare e modificare per una emergenza momentanea». La Camera ha aperto un canale istituzionale per affrontare la questione. «La prossima settimana — spiega il presidente Fico — la Giunta del regolamento discuterà di come la Camera deve lavorare in emergenza, a partire dal tema del voto a distanza». Si inizierà con le audizioni: saranno chiamati esperti informatici e giuristi. Da parte di Leu c'è disponibilità: «Abbiamo il dovere di garantire il funzionamento del Parlamento». A guidare la truppa degli eletti che vogliono votare da remoto c'è il deputato Pd Stefano Ceccanti, che ha raccolto 114 firme per una proposta di riforma che permetta di partecipare a distanza ai lavori. A Palazzo Madama il tema non è ancora all'ordine del giorno. Eppure qui, complice l'età media assai alta, i rischi sono ancora più forti. La parola VOTO ONLINE E la formula con cui una parte del Parlamento vorrebbe votare in tempi di emergenza sanitaria, tenuto conto dei deputati e senatori assenti causa Covid. Il M5S è favorevole, Italia viva è scettica, l'opposizione è contraria. A marzo, nella fase più pesante per i contagi in Italia, il Parlamento aveva deciso di non procedere con il voto a distanza, nemmeno per le commissioni. Il recente incremento di onorevoli in malattia o in quarantena ha riacceso il dibattito.

Corriere della Sera

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