QUI CENTRODESTRA
Nel centro-destra ci si lecca le ferite dopo una sconfitta che però si attribuisce più alla contingenza territoriale che non a un nuovo vento pronto a soffiare in direzione centrosinistra. Il mea culpa è indirizzato anche verso la scelta di un candidato, Paolo Truzzu, alla fine rivelatosi più debole della coalizione che lo ha sostenuto. Il capogruppo alla Camera di Fratelli d'Italia, Tommaso Foti, commenta: «In Sardegna ha vinto la candidata che è stata più efficace in campagna elettorale, che peraltro aveva già da mesi iniziato. Per quanto riguarda invece il peso delle coalizioni in Sardegna, non vi è dubbio che quella di centrodestra cresce dal 40% delle elezioni politiche del 2022 al 48,8% delle regionali di domenica, una crescita impetuosa che fa da contraltare all'arretramento della coalizione Schlein, Conte, Fratoianni dal 49,9% al 42,6%. Il centrodestra si conferma dunque maggioranza anche nell'isola, per quanto la vittoria sia conseguita dagli avversari per effetto del voto disgiunto». Nessuna preoccupazione, dunque, per l'avanzata del cosiddetto campo largo a sinistra: « Formula già pesantemente sconfitta alle Regionali della Lombardia e del Molise, deve quindi a fatti locali il successo del suo candidato in Sardegna. Non vi è alcun vento impetuoso che soffia a suo favore. Al tempo stesso è evidente che dalla lezione sarda il centrodestra deve trarre utili insegnamenti ad evitare discussioni e ritardi nell'individuazione dei candidati». Anche Elena Murelli, senatrice della Lega, torna sul "nodo" candidati, rivelando una ferita ancora aperta: «Solinas avrebbe avuto una maggiore conoscenza del territorio e sarebbe stato espressione non solo della Lega ma anche del Partito Sardo d'Azione i cui voti alla fine sono stati persi. Bisogna fare saggezza degli errori commessi nella scelta del candidato, pur senza nulla voler togliere al sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ». E sul campo largo: «La sinistra gongola e ora pare che anche Calenda voglia salire sul carro dei vincitori. Ma non c'è stato alcun cambiamento, né alcuna svolta. La sinistra a livello nazionale continua a dimostrare tutta la sua inconsistenza politica però alle prossime Regionali che si terranno in Abruzzo, facendo tesoro di quanto accaduto in Sardegna, il centrodestra dovrà dimostrare di saper fare scelte "per" il territorio». Coordinatore di Forza Italia Piacenza, Marcello Minari conferma l'eccezionalità del caso sardo, regione a statuto speciale non paragonabile ad altre realtà territoriali: «Tuttavia il centro- destra deve ricavarne una lezione: a qualsiasi livello se emerge conflittualità e divisione sulla scelta del candidato, si finisce inevitabilmente con il creare confusione nell'elettorato. Sarebbe certo stato meglio operare diversamente anche perché dalle urne emerge chiaro che c'è una responsabilità nella scelta di un profilo non rivelatosi all'altezza». D'altro canto – prosegue Minari – la notizia arrivata un mese fa sull'avvio di indagine che coinvolgeva Solinas non ha certo fatto bene». Sul campo largo nel centro-sinistra, infine «difficile fare valutazioni per ora. Forse si sono resi conto che mettersi tutti insieme è l'unico modo per vincere a sinistra. Per ora si tratta di un caso isolato».
Libertà