Il primo cittadino di Fiorenzuola ringrazia FdI e Forza Italia per le offerte di una candidatura in Regione. «Ma gli impegni sono sacri»
Romeo Gandolfi sceglie di rimanere sindaco di Fiorenzuola e di non ascoltare le sirene che gli proponevano il salto in Regione. Sceglie di rimanere al timone della coalizione "Siamo Fiorenzuola" sostenuta dai partiti di centrodestra, che era stata riconfermata al secondo mandato nell'ottobre 2021 con il 66%. Come "Libertà" aveva rivelato ad inizio estate, a Gandolfi erano state fatte ben due proposte di candidatura per le prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre: da Fratelli d'Italia e da Forza Italia (non dalla Lega, della quale Gandolfi in passato era stato simpatizzante). «La scelta è stata sofferta ma gli impegni sono sacri» ci dice il sindaco, confessando che «tentazione è stata forte». In una nota stampa il sindaco ha definito «gratificante l'interesse manifestato da FdI e da FI per una mia candidatura da indipendente alle Regionali. Mi ha spinto ad una profonda riflessione sull'opportunità di rivestire il ruolo di consigliere regionale al servizio della comunità piacentina, rispetto ai compiti e alle responsabilità di sindaco, un mandato che in caso di elezione all'Assemblea legislativa dell'Emilia- Romagna avrei dovuto lasciare». Rispetto al periodo di riflessione per arrivare ad una scelta «fatta non a cuor leggero», Gandolfi usa un paragone: «Mi sono sentito come Ulisse legato al palo dell'albero maestro ad ascoltare il canto delle sirene, ma le mie catene sono gli obblighi assunti con i miei concittadini». Per il sindaco «iniziare i progetti e portarli a compimento è una prerogativa che voglio mantenere, ultimando i tanti lavori in corso e in programma a Fiorenzuola per rispetto nei confronti dei miei concittadini e dei miei consiglieri comunali». Gandolfi cita vari progetti in itinere, alcuni dei quali potrebbero essere conclusi alla fine del suo secondo mandato: la caserma dei carabinieri, la ristrutturazione dell'ex liceo e del teatro, le scuole nuove, la nuova sede della Protezione civile, il rifacimento del tetto del Municipio. «Penso sia corretto – ribadisce - dare la priorità alla conclusione del mio mandato di sindaco del capoluogo della Valdarda. Ringrazio l'onorevole Tommaso Foti di FdI e il segretario provinciale di FI Marcello Minari per le loro richieste, segno di stima per la mia persona, con l'auspicio di poter continuare a dialogare proficuamente anche in futuro con queste importanti forze politiche per il bene del nostro territorio ». Nella coalizione che Gandolfi guida ci sono anche dei civici e una consigliera e assessora della Lega. La Lega a guida Matteo Rancan aveva preso le distanze da Gandolfi, "bacchettandolo" per scelte da lui compiute nella Conferenza sociosanitaria. L'allontanamento dalla Lega per Gandolfi pare ormai definitivo. Anche se lui preferisce opporre un "no comment", si capisce che con i vertici attuali non c'è sintonia. Ci sarà un avvicinamento ad una delle altre forze di Governo e di coalizione? A quale? « Rimarrà un dubbio che non sciolgo. Per ora rimango un civico indipendente, garante della mia coalizione. Come sindaco non voglio compromettere gli equilibri interni. Poi in un prossimo futuro vedremo». La scelta di Gandolfi potrebbe stupire chi soppesa l'aspetto economico: da sindaco a tempo pieno il suo stipendio lordo è di 4.140 euro (2.900 netti); da consigliere regionale il lordo tra indennità e rimborso spese è di circa 5mila euro più 2500 di fisso e rimborso chilometri. «Diciamo che oltre ad un'indennità molto più bassa – sorride lui – come sindaco ci sono più rischi e responsabilità ». Certo per avere l'indennità da consigliere regionale bisogna essere eletti. «Se mi fossi messo in gioco dice Gandolfi - e avessi vinto, poi non avrei rinunciato. Anche in quel caso sarebbe stato un tenere fede agli impegni. Per questo ho preferito scegliere ora. La tempistica era sbagliata; se le regionali fossero state tra due anni, avrei accettato volentieri di candidarmi».
Libertà