Rassegna Stampa

La '45' ha il commissario per accelerare a Lenzino e per la nuova Cernusca

Data: 22/01/2021

È CASTELLARI DI ANAS SINDACI, OK CON CAUTELA: «NON È UN BUROCRATE»

Trenta commissari per provare a velocizzare 59 opere in tutta Italia. E tra queste, per la prima volta nella sua tribolata storia, c'è la Statale 45, con la ferita del ponte Lenzino crollato il 3 ottobre e la grande incompiuta chiamata Rivergaro-Cernusca, ora affidata ufficialmente al capocompartimento Anas EmiliaRomagna, l'ingegner Aldo Castellari, anche nella veste di nuovo commissario, «uno che almeno qui si è visto, ci ha parlato, a differenza di altri», dicono i sindaci, accogliendo comunque freddamente l'idea che il commissario sia proprio uno di Anas, cioè il gestore di quella strada «venuta giù tra gli appelli inascoltati in autunno».

«Ce lo teniamo, l'acqua sale» 
Vero anche - si sente dire in valle - che la scelta di un commissario esterno, come era stato da loro richiesto in segno di sfiducia politica verso Anas (Poteva essere la prefetta? La presidente della Provincia? Il presidente dell'Unione?), avrebbe comportato poi la nomina successiva di uno staff tecnico per valutare attentamente la situazione, e forse i tempi si sarebbero allungati ancora, visto che prima si era parlato di marzo per la chiusura del cantiere del ponte provvisorio Bailey, poi aprile, ora con la neve chissà, e intanto la famiglia Balzarini per portare il legname si fa il segno della Croce, la 22enne Chiara dal suo bar guarda il piazzale vuoto, e i pendolari continuano a fare avanti e indietro sull'alternativa. Quindi si manda giù il doppio ruolo: «Ci hanno dato questo commissario e ce lo teniamo purché faccia presto», va al concreto il sindaco di Zerba Piero Rebolini, fissando l'acqua del Trebbia tornata a salire intanto. La ministra Paola De Micheli, di fatto, aveva già dato poteri "commissariali" ai responsabili unici dei procedimenti, proprio per rispondere alla prima esigenza: fare presto. Tutti e trenta i commissari sono dunque tecnici, soprattutto di Anas e Rfi, a scorrere l'elenco confezionato al ministero dei Trasporti e arrivato alla presidenza del Consiglio per sbloccare e semplificare (si chiama decreto Semplificazioni) l'ingolfata gestazione di strade, ferrovie, dighe, porti, caserme, ponti, in attesa del parere - ma non vincolante - delle commissioni parlamentari.

Era a Perino 10 anni fa 
Castellari, 51 anni, negli anni per Anas ha lavorato in tutta Italia, dalla Campania al Veneto e alle Marche (e si è occupato anche della Salerno-Reggio Calabria), ma come dirigente ha lavorato nel Piacentino sulla variante tra Perino e Cernusca, aperta dieci anni fa, e sulla tangenziale di Fiorenzuola. Il 13 ottobre, dieci giorni dopo il crollo, l'ingegner Castellari era a Lenzino, dove aveva portato due bozze progettuali per il ponte provvisorio e il definitivo, dettando le prime indicazioni temporali del cronoprogramma e i soldi da spendere. In sostanza, la situazione la conosce, e i sindaci avevano apprezzato la sua apertura a valutare il futuro ponte Lenzino, quello nuovo, lontano dalle rovine del crollato, per raddrizzare alcune curve e discostarsi da quel simbolo di paura. «Sì, avremmo preferito un commissario esterno ad Anas, ma Castellari è serio», spiega il sindaco di Cerignale Massimo Castelli. «Ora però vorrei sapere cosa fa un commissario, quali sono i suoi poteri rispetto a quelli di un capocompartimento. Mi sembra comunque un tecnico e non un burocrate, questo va bene».

«Governo cambia decreto» 
Resta fortemente scettico il parlamentare Tommaso Foti di Fratelli d'Italia: «Quello schema di decreto del presidente Conte è già arrivato al capolinea. Dopo la martellante serie di contestazioni di merito e di metodo, espresse in commissione lavori pubblici la scorsa settimana, condivise praticamente da tutti e precedute dalla lettera di contestazione del Presidente della Camera, il Governo ha ritirato il provvedimento, inviandone altro, per l'acquisizione del parere, che risponde ai requisiti di legge». Sul commissario interno ad Anas: «Inutile dire che la nomina del predetto è esattamente l'opposto di quanto chiedevano i sindaci della valle e il buon senso. Affidare la realizzazione delle opere alla stessa azienda che fino ad oggi si è presa cura della strada con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti appare quanto meno contraddittorio».

Il nodo di Rivergaro 
Nei prossimi giorni il nuovo schema di decreto verrà esaminato dalle commissioni parlamentari: «Finalmente qualcuno dovrà chiarire dove si andranno a reperire i milioni di euro necessari per gli interventi lungo la Rivergaro-Cernusca alla luce della revisione del progetto da parte proprio di Anas», incalza Foti. Se inizialmente l'opera era infatti stata stimata in 60-70 milioni, era stata Anas su Libertà ad annunciare il nuovo valore del cantiere per l'ammodernamento, 149 milioni: da Roma, intanto, giurano che i soldi ci sono e ci saranno.

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