È CASTELLARI DI ANAS SINDACI, OK CON CAUTELA: «NON È UN BUROCRATE»
Trenta commissari per provare
a velocizzare 59 opere in tutta Italia.
E tra queste, per la prima volta nella sua tribolata storia, c'è la Statale
45, con la ferita del ponte Lenzino
crollato il 3 ottobre e la grande incompiuta chiamata Rivergaro-Cernusca, ora affidata ufficialmente al
capocompartimento Anas EmiliaRomagna, l'ingegner Aldo Castellari, anche nella veste di nuovo commissario, «uno che almeno qui si è
visto, ci ha parlato, a differenza di altri», dicono i sindaci, accogliendo
comunque freddamente l'idea che
il commissario sia proprio uno di
Anas, cioè il gestore di quella strada
«venuta giù tra gli appelli inascoltati in autunno».
«Ce lo teniamo, l'acqua sale»
Vero anche - si sente dire in valle -
che la scelta di un commissario
esterno, come era stato da loro richiesto in segno di sfiducia politica
verso Anas (Poteva essere la prefetta? La presidente della Provincia? Il
presidente dell'Unione?), avrebbe
comportato poi la nomina successiva di uno staff tecnico per valutare attentamente la situazione, e forse i tempi si sarebbero allungati ancora, visto che prima si era parlato
di marzo per la chiusura del cantiere del ponte provvisorio Bailey, poi
aprile, ora con la neve chissà, e intanto la famiglia Balzarini per portare il legname si fa il segno della
Croce, la 22enne Chiara dal suo bar
guarda il piazzale vuoto, e i pendolari continuano a fare avanti e indietro sull'alternativa. Quindi si manda giù il doppio ruolo: «Ci hanno dato questo commissario e ce lo teniamo purché faccia presto», va al concreto il sindaco di Zerba Piero Rebolini, fissando l'acqua del Trebbia
tornata a salire intanto. La ministra
Paola De Micheli, di fatto, aveva già
dato poteri "commissariali" ai responsabili unici dei procedimenti,
proprio per rispondere alla prima
esigenza: fare presto. Tutti e trenta i
commissari sono dunque tecnici,
soprattutto di Anas e Rfi, a scorrere l'elenco confezionato al ministero
dei Trasporti e arrivato alla presidenza del Consiglio per sbloccare e
semplificare (si chiama decreto
Semplificazioni) l'ingolfata gestazione di strade, ferrovie, dighe, porti, caserme, ponti, in attesa del parere - ma non vincolante - delle
commissioni parlamentari.
Era a Perino 10 anni fa
Castellari, 51 anni, negli anni per
Anas ha lavorato in tutta Italia, dalla Campania al Veneto e alle Marche (e si è occupato anche della Salerno-Reggio Calabria), ma come
dirigente ha lavorato nel Piacentino
sulla variante tra Perino e Cernusca,
aperta dieci anni fa, e sulla tangenziale di Fiorenzuola. Il 13 ottobre,
dieci giorni dopo il crollo, l'ingegner
Castellari era a Lenzino, dove aveva
portato due bozze progettuali per il
ponte provvisorio e il definitivo, dettando le prime indicazioni temporali del cronoprogramma e i soldi da
spendere. In sostanza, la situazione
la conosce, e i sindaci avevano apprezzato la sua apertura a valutare
il futuro ponte Lenzino, quello nuovo, lontano dalle rovine del crollato,
per raddrizzare alcune curve e discostarsi da quel simbolo di paura.
«Sì, avremmo preferito un commissario esterno ad Anas, ma Castellari è serio», spiega il sindaco di Cerignale Massimo Castelli. «Ora però
vorrei sapere cosa fa un commissario, quali sono i suoi poteri rispetto
a quelli di un capocompartimento.
Mi sembra comunque un tecnico e
non un burocrate, questo va bene».
«Governo cambia decreto»
Resta fortemente scettico il parlamentare Tommaso Foti di Fratelli
d'Italia: «Quello schema di decreto
del presidente Conte è già arrivato
al capolinea. Dopo la martellante
serie di contestazioni di merito e di
metodo, espresse in commissione
lavori pubblici la scorsa settimana,
condivise praticamente da tutti e
precedute dalla lettera di contestazione del Presidente della Camera,
il Governo ha ritirato il provvedimento, inviandone altro, per l'acquisizione del parere, che risponde ai
requisiti di legge». Sul commissario
interno ad Anas: «Inutile dire che la
nomina del predetto è esattamente
l'opposto di quanto chiedevano i
sindaci della valle e il buon senso.
Affidare la realizzazione delle opere alla stessa azienda che fino ad oggi si è presa cura della strada con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti appare quanto meno contraddittorio».
Il nodo di Rivergaro
Nei prossimi giorni il nuovo schema di decreto verrà esaminato dalle commissioni parlamentari: «Finalmente qualcuno dovrà chiarire
dove si andranno a reperire i milioni di euro necessari per gli interventi lungo la Rivergaro-Cernusca alla
luce della revisione del progetto da
parte proprio di Anas», incalza Foti. Se inizialmente l'opera era infatti stata stimata in 60-70 milioni, era
stata Anas su Libertà ad annunciare il nuovo valore del cantiere per
l'ammodernamento, 149 milioni: da
Roma, intanto, giurano che i soldi ci
sono e ci saranno.
Libertà