PONTEDELLOLIO LA FESTA GRANDA
L'omaggio del ministro Foti. Non è mancata la presenza di giovani, la sfida è garantire il futuro. Nel 2026 l'appuntamento è a Carpaneto
È "festa granda" l'orgoglio alpino conquista il cuore di Ponte dell'olio
IL GIORNO DELLE PENNE NERE DI PIACENZA. FOTI: GRAZIE, SIETE SERVITORI DELLA PATRIA
Oltre 600 alpini hanno sfilato ieri mattina a Pontedellolio, nella 72esima Festa Granda, il raduno provinciale delle penne nere che quest'anno è stato organizzato dal gruppo di Pontedellolio e dalla Sezione Ana di Piacenza con la collaborazione di diverse realtà associative e soggetti locali. Ha voluto esserci anche il ministro piacentino Tommaso Foti». Hanno sfilato orgogliosamente tra i negozi allestiti a tema e le bandiere tricolore alle finestre, e sotto un cielo verde, bianco e rosso. Un tricolore lungo tutto via Veneto, da un tetto all'altro delle case, ha accompagnato il passo degli alpini dei 46 gruppi della Sezione Ana con il suo presidente Gianluca Gazzola ed il consiglio direttivo, gli alpini di Pontedellolio guidati dal capogruppo Luciano Badini, emozionato e felice di questo evento e dell'impegno dei "suoi" alpini, le autorità, i tanti sindaci, le camionette con i "veci" la protezione civile Ana, i paracadutisti, e anche i muli, da sempre supporto per gli alpini in montagna, i rappresentanti delle sezioni Ana di tutta Italia. Tutti hanno voluto esserci per dire ancora una volta "Presente" e "Grazie". Il loro passo è stato ritmato dalla marcia in musica della fanfara della sezione Ana di Piacenza, un gruppo di una cinquantina di musicanti, orgoglio pontolliese (è stata un po' anche la loro festa), e dalla fanfara sezionale di Verona "Città di Caldero". La Festa Granda è da sempre la celebrazione dello stare insieme nello stile alpino, ricordando i caduti (la tappa al monumento è imprescindibile nelle cerimonie alpine, viene prima di tutto) e chi "è andato avanti", i reduci (l'ultimo è stato Antonio Barbieri, scomparso a 104 anni nel dicembre scorso) e tanti i familiari che hanno sfilato con i cappelli alpini posati sui cuscini tricolore. Ci sono gli striscioni che dicono bene il valore alpino, tra cui "Siamo come siamo e va bene così", una frase che ha colpito il ministro Foti. «Per fortuna che siete così – dice sul palco nella suggestiva corte delle Fornaci -. Nella storia d'Italia e in un momento come questo dove sui cieli d'Europa non soffiano venti di pace, la vostra festa è una testimonianza di amicizia e un momento di sintesi per tutta la comunità. Ogni volta che c'è un problema rispondete sempre "presente". Grazie per quello che avete fatto, fate e farete, un vero servizio alla patria». Numerose le autorità presenti, la senatrice Elena Murelli, il consigliere regionale Giancarlo Tagliaferri, tutti i sindaci e rappresentanti delle istituzioni e dei vertici militari, per condividere la giornata. Monsignor Gianni Ambrosio ha celebrato la messa evidenziando che gli alpini sono «uomini di speranza nella misura in cui venite in aiuto e in soccorso nelle necessità». Tradizionale il gesto benefico con la consegna del Premio Fondazione Govoni, assegnato quest'anno alla scuola materna "Giovanni Rossi" di Pontedellolio, i cui bambini hanno sfilato e cantato nella serata di sabato in mezzo agli alpini. Di rito anche il passaggio della "stecca" da Pontedellolio a Carpaneto che nel 2026 ospiterà la 73esima Festa Granda.
"Siamo come siamo" strappa applausi e sorrisi
L'IMMAGINE CHE RACCONTA
"Siamo come siamo e va bene così " recitava uno degli striscioni in sfilata ieri a Pontedellolio. Una frase che ha colpito il ministro Tommaso Foti che conosce le caratteristiche degli alpini, quelle della concretezza, della solidarietà, dell'amore di Patria che si traduce in servizio quotidiano
Arrivano sempre più appelli per garantire futuro ai gruppi
Tanti gli interventi, molti hanno messo al centro il domani del'associazione nazionale
Alla Festa Granda di Pontedellolio emerge la volontà di pensare seriamente al futuro degli alpini, dei gruppi locali, dell'associazione nazionale. È il pensiero del consigliere nazionale di riferimento per l'Emilia Romagna, Vittorio Costa, e del sindaco di Pontedellolio, Alessandro Chiesa. «La nostra storia è basata sull'etimo delle parole fratellanza, solidarietà e unione» dice Costa. « È stata abolita l'unica cosa che a mio avviso rappresentava la coesione sociale: la leva obbligatoria, che non era un fatto militare in senso stretto, ma significava tenere uniti i giovani e le comunità. L'unico obbligo che figura oggi nella nostra Costituzione è quello di pagare le tasse: non può essere quello l'elemento di coesione sociale, l'elemento della crescita dei nostri ragazzi. Allora la domanda è: quale è il nostro futuro, il futuro dei nostri ragazzi, della nostra società, della nostra coesione? Confidiamo in voi, istituzioni. Noi stiamo tentando con i campi scuola: la presenza dei ragazzi che volontariamente li frequentano dimostrano il desiderio di servire in qualche maniera la nostra Italia. A voi, istituzioni, l'arduo compito». Il sindaco di Pontedellolio, Alessandro Chiesa, è orgoglioso di accogliere i presenti alla Festa Granda, a 17 anni dall'ultima volta a Pontedellolio, evidenzia: La presenza di tante autorità dimostra la consapevolezza dell'importanza del Corpo degli Alpini per i nostri territori e per la nazione intera. La politica per sua natura può dividerci su idee e scelte da compiersi per il bene collettivo, ma le istituzioni ci uniscono sotto l'insegna del tricolore e a fianco di chi lo serve ogni giorno. I tempi cambiano, le sfide mutano. Mai dimenticarsi del monito che il presidente sezionale Gianluca Gazzola sovente pronuncia rispetto all'imperante difficoltà di garantire un futuro all'associazione. Se è però vero che il fiume della storia non sia arrestabile dall'uomo, è anche vero che l'uomo può con la sua costante opera provvedere ad arginarlo, regimarlo e renderne ordinato lo scorrimento. Allora si agisca instancabilmente e cogliendo la celebrazione odierna, rinnovandoci gli uni con gli altri l'impegno come comunità provinciale per far sì che gli anni a venire, compiendo qualsiasi atto in nostro potere, possa continuare ad affermarsi senza indugio Viva l'Italia e Viva gli Alpini!». Appelli raccolti dalle istituzioni e dal ministro Foti che a margine della cerimonia ha evidenziato che la tematica debba essere affrontata «perché la successione delle generazioni possa non soltanto trasmettere un testimone di tipo morale, ma anche un'attività concreta come è stato finora». Una quotidianità, quella degli alpini, fatta di azione. Lo ha evidenziato anche il presidente sezionale Gianluca Gazzola. «Quando compilo il resoconto dell'attività per le nostre riunioni mi sorprendo sempre da quanto riusciamo a fare, da quanto voi cari alpini riuscite a fare. In mezzo a tante stelle, siamo ancora una bella sezione». Dal palco della corte delle Fornaci, dove ha sede anche il gruppo alpini di Pontedellolio, inaugurata sabato, il capogruppo Luciano Badini ha voluto esprimere il suo ringraziamento, senza tralasciare nessuno, a chi ha collaborato all'evento ben riuscito, dal Comune di Pontedellolio alle associazioni che non hanno fatto mancare la collaborazione. Durante la messa si sono ricordate nella preghiera anche le vittime dell'alluvione che colpì la Valnure proprio dieci anni fa, il 14 settembre 2015: Luigi e Filippo Agnelli e Luigi Albertelli.
Il 72esimo raduno
