Ha ottenuto 3.661 preferenze. «In Regione lo spirito di servizio cresciuto a Piacenza»
Per i complimenti vuole
aspettate l'ufficialità («Va espletata la parte burocratica») , ma
già oggi sarà in Regione per concordare l'attività del gruppo Fratelli d'Italia. Giancarlo Tagliaferri ringrazia "tutta la squadra che
ha giocato l'importante partita"
perché "solo grazie al lavoro notevole ed eccezionale di tutti siamo riusciti ad avere un risultato
del 13,7%". Apprezza l'attestato
di stima personale che porta la
firma di oltre 3mila preferenze:
«In particolare - sottolinea - ci sono paesi di appartenza come San
Giorgio che hanno dimostrato
un attaccamento ancora più forte facendoci raggiungere il 24%».
Tagliaferri è stato consigliere regionale per meno di due anni e
in questo periodo ha presentato
250 atti ispettivi e 1.700 emendamenti: «Un'opposizione forte che
intendo proseguire nell'interesse dei tanti che hanno dato fiducia a Fratelli d'Italia riconoscendo al nostro partito coerenza. Noi
con i Cinquestelle non ci siano
andati».
Dubbi sulla forza della candidata regionale a governatore? «La
scelta - risponde - è stata della Lega che era il partito più forte. Noi
avevamo espresso altri nomi: gli
onorevoli Foti e Bignami che secondo me sarebbero stati eccellenti ma Salvini ha deciso altrimenti. Nella coalizione si è preso atto della scelta e...è andata così. Bonaccini è stato un candidato iperattivo e ha girato in lungo
e largo la regione. Salvini si è speso, pancia a terra, in questa partita e le elezioni regionali si sono
trasformate in una sorta di referendum sull'attuale governo. E'
diventata una sfida Pd- Lega dove la Lega ha perso. Va invece
sottolineato l'eccezionale risultato raggiunto da Fratelli d'Italia».
Piacenza si conferma controcorrente. «Evidentemente è più lontana dal sistema clientelare e trasversale del resto della regione.
Ma qualcosa sta cambiando anche altrove. In qualche modo si
conferma il dato che il centrodestra unito batte la sinistra e quando finalmente potremo andare
alle elezioni questo governo andrà a casa». Il futuro a Bologna?
«Impegno massimo in Regione
sui temi che riguardano la famiglia tradizionale, la sicurezza, il
sociale. Nella politica mi porto
dietro la mia esperienza di imprenditore, la ricchezza della vita associativa vissuta come servizio, l'esperienza di sindaco,
consigliere provinciale, presidente dell'Unione. Mi porto dietro, soprattutto, un bagaglio prezioso, un patrimonio unico: le persone, il contatto con loro che
non mai venuto meno».
«Una cosa di cui sono particolarmente orgoglioso? - conclude Tagliaferri - La crescita del controllo di vicinato, la sicurezza creata
dal basso, come risposta concreta, reale, capace di far crescere la
fiducia e di riavvicinare i cittadini alle istituzioni».
Libertà