Grande affluenza nel Piacentino: 62,92% Una giovane: «Mai vista tanta gente ai seggi» L'altalena di emozioni in una giornata storica
«Sono dieci anni che voto e non
ho mai visto così tanta gente». La
giornata non è come tutte le altre.
Si sente nell'aria, si vede dalle code
fuori dai seggi. E la frase di Valentina, giovane elettrice piacentina, fotografa alla perfezione il coacervo
di emozioni e significati che ha caratterizzato questa insolita domenica elettorale a ridosso dei giorni
della Merla. Anche nel Piacentino
si è registrata una massiccia affluenza alle urne: chi ha raggiunto i seggi per cavalcare l'onda del cambiamento e contribuire alla spallata,
chi invece per proteggere il fortino emiliano-romagnolo dall'assalto al
calor bianco di Salvini. Alla fine ha
votato il 62,92% degli elettori della
provincia: 26,58 punti in più rispetto al 2014 (erano stati il 36,34%).
C'è stato anche qualcuno che ai
seggi c'è andato, ma poi non ha votato: ha preferito strappare la scheda elettorale per protesta. È successo a Santa Maria di Bobbio, dove
Antonio Longhi ha motivato l'eclatante gesto come «protesta contro
leggi inique di ogni colore politico»,
«criticità ambientali indegne di un
Paese civile», «Imu su una seconda casa di fatto inesistente» e contro «chi ha impedito di andare in
pensione». «Tornerò a votare quando si vedrà finalmente qualcosa di
concreto per i cittadini onesti», dice, interpellato da Libertà.
L'incertezza regna sovrana per tutta la giornata contraddistinta da
un'altalena di umori . Nel primo pomeriggio circolano i primi exit poll.
Uno dava il governatore Bonaccini
vincitore con una discreta "forbice": «È la riscossa dell'Emilia contro l'invasore - commenta un elettore (che vuole restare anonimo)
davanti alla scuola Giordani - l'ha menata tanto Salvini che ha risvegliato la resistenza della sinistra».
Ma da Bologna, altre fonti dicono
l'esatto l'opposto: «Borgonzoni
avanti». Vallo a capire come le fanno 'ste previsioni. E chissà chi
avranno scelto i due gemelli di Bettola, Lorenzo e Mattia Sartori, al debutto elettorale.
Non hanno voluto mancare all'appuntamento elettorale anche il partigiano e alpino Eligio Everri, classe 1921, al seggio di Travo, e la storica maestra di Mezzano Scotti Rosa Boglioli, 95 anni. Entrambi non
hanno mai mancato una sola elezione dal 1946 ad oggi.
Tra Bonaccini e Borgonzoni chi comunque parlava di trionfo già
all'ora di pranzo era Tommaso Foti: «Ho votato, se fate come me per
Fratelli d'Italia sarà un trionfo» scriveva il parlamentare su Facebook.
Più cauto Pier Luigi Bersani che
all'ingresso della sua sezione alla
Pezzani con la moglie predica calma: «Troppo presto per fare previsioni».
Intanto un po' tutti i candidati e gli
esponenti politici locali più in vista
hanno già compiuto il proprio dovere. La maggior parte posta sui social la più classica delle foto mentre infila la scheda nell'urna. «Io ho
scelto pensando al futuro di mio figlio e di tutte le persone cui voglio
bene» scrive Paola De Micheli.
Sono le 19 quando Matteo Rancan,
consigliere regionale leghista, commenta: «Affluenza alta di buon auspicio, ma lo diciamo sottovoce».
Incrociano le dita, invece, sia Silvio
Bisotti, segretario provinciale del
Pd, che Francesco Cacciatore, coordinatore provinciale di Articolo
1. In redazione arriva anche la telefonata di due coniugi ottantenni, i
quali ci tengono a ringraziare pubblicamente il seggio 49 ("Calvino")
per averli aiutati «come in una famiglia». «Ci hanno aiutati a rifare la
tessera elettorale, senza che ci dovessimo muovere, visto che abbiamo una disabilità invalidante. Addirittura ci hanno fatti sedere e ci
chiedevano come stessimo e se
avessimo bisogno di qualcosa. In
un mondo egoista, queste notizie
fanno bene al cuore. Grazie a tutti».
Libertà