Rassegna Stampa

La febbre del voto e l'incertezza sovrana - E c'e' chi strappa la tessera: 'Sono stufo'

Data: 27/01/2020

Grande affluenza nel Piacentino: 62,92% Una giovane: «Mai vista tanta gente ai seggi» L'altalena di emozioni in una giornata storica

«Sono dieci anni che voto e non ho mai visto così tanta gente». La giornata non è come tutte le altre. Si sente nell'aria, si vede dalle code fuori dai seggi. E la frase di Valentina, giovane elettrice piacentina, fotografa alla perfezione il coacervo di emozioni e significati che ha caratterizzato questa insolita domenica elettorale a ridosso dei giorni della Merla. Anche nel Piacentino si è registrata una massiccia affluenza alle urne: chi ha raggiunto i seggi per cavalcare l'onda del cambiamento e contribuire alla spallata, chi invece per proteggere il fortino emiliano-romagnolo dall'assalto al calor bianco di Salvini. Alla fine ha votato il 62,92% degli elettori della provincia: 26,58 punti in più rispetto al 2014 (erano stati il 36,34%). C'è stato anche qualcuno che ai seggi c'è andato, ma poi non ha votato: ha preferito strappare la scheda elettorale per protesta. È successo a Santa Maria di Bobbio, dove Antonio Longhi ha motivato l'eclatante gesto come «protesta contro leggi inique di ogni colore politico», «criticità ambientali indegne di un Paese civile», «Imu su una seconda casa di fatto inesistente» e contro «chi ha impedito di andare in pensione». «Tornerò a votare quando si vedrà finalmente qualcosa di concreto per i cittadini onesti», dice, interpellato da Libertà. L'incertezza regna sovrana per tutta la giornata contraddistinta da un'altalena di umori . Nel primo pomeriggio circolano i primi exit poll. Uno dava il governatore Bonaccini vincitore con una discreta "forbice": «È la riscossa dell'Emilia contro l'invasore - commenta un elettore (che vuole restare anonimo) davanti alla scuola Giordani - l'ha menata tanto Salvini che ha risvegliato la resistenza della sinistra». Ma da Bologna, altre fonti dicono l'esatto l'opposto: «Borgonzoni avanti». Vallo a capire come le fanno 'ste previsioni. E chissà chi avranno scelto i due gemelli di Bettola, Lorenzo e Mattia Sartori, al debutto elettorale. Non hanno voluto mancare all'appuntamento elettorale anche il partigiano e alpino Eligio Everri, classe 1921, al seggio di Travo, e la storica maestra di Mezzano Scotti Rosa Boglioli, 95 anni. Entrambi non hanno mai mancato una sola elezione dal 1946 ad oggi. Tra Bonaccini e Borgonzoni chi comunque parlava di trionfo già all'ora di pranzo era Tommaso Foti: «Ho votato, se fate come me per Fratelli d'Italia sarà un trionfo» scriveva il parlamentare su Facebook. Più cauto Pier Luigi Bersani che all'ingresso della sua sezione alla Pezzani con la moglie predica calma: «Troppo presto per fare previsioni». Intanto un po' tutti i candidati e gli esponenti politici locali più in vista hanno già compiuto il proprio dovere. La maggior parte posta sui social la più classica delle foto mentre infila la scheda nell'urna. «Io ho scelto pensando al futuro di mio figlio e di tutte le persone cui voglio bene» scrive Paola De Micheli. Sono le 19 quando Matteo Rancan, consigliere regionale leghista, commenta: «Affluenza alta di buon auspicio, ma lo diciamo sottovoce». Incrociano le dita, invece, sia Silvio Bisotti, segretario provinciale del Pd, che Francesco Cacciatore, coordinatore provinciale di Articolo 1. In redazione arriva anche la telefonata di due coniugi ottantenni, i quali ci tengono a ringraziare pubblicamente il seggio 49 ("Calvino") per averli aiutati «come in una famiglia». «Ci hanno aiutati a rifare la tessera elettorale, senza che ci dovessimo muovere, visto che abbiamo una disabilità invalidante. Addirittura ci hanno fatti sedere e ci chiedevano come stessimo e se avessimo bisogno di qualcosa. In un mondo egoista, queste notizie fanno bene al cuore. Grazie a tutti».

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