Camera

Situazione dell'ordine pubblico a Piacenza; implementare l'operazione 'Strade sicure'

Data: 05/11/2021
Numero: 2-01365 / Interpellanza urgente
Soggetto: PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI, MINISTRO DELL'INTERNO, MINISTRO DELLA DIFESA
Data Risposta: 03/12/2021

I sottoscritti chiedono di interpellare il Presidente del Consiglio dei ministri, il Ministro dell'interno, il Ministro della difesa, 

per sapere – premesso che: 

alle ore 02.00 circa del 1° novembre 2021, in Piazza Cavalli a Piacenza, si è verificate un atto di efferata, inaudita e gratuita violenza, di cui è rappresentativo il seguente titolo del quotidiano locale «Libertà» del 2 novembre: «Halloween di terrore – grida "Allah akbar" e ferisce due persone»; 

nei fatti, un clandestino ha aggredito con un coltello un poliziotto ed un operatore ecologico. L'aggressore, Hissam Habdul Mahmud, 32 anni, egiziano pregiudicato ed autore nei giorni precedenti di atti di violenza nei confronti delle forze dell'ordine, e stato successivamente bloccato e arrestato da agenti di polizia e carabinieri con le accuse di tentato omicidio, lesioni personali aggravate, violenza e resistenza pubblico ufficiale; 

solo il giorno precedente, nei pressi dell'autostazione in via dei Pisoni, un extra comunitario era stato violentemente aggredito, anche a colpi di bastone, da altri extracomunitari poi fuggiti all'arrivo delle Forze dell'ordine; 

in più occasioni, anche in questa legislatura, sono stati puntualmente richiamati all'attenzione del Governo (ad esempio, con gli atti di sindacato ispettivo n. 4-00875 e n. 5-02299) fatti criminali che imporrebbero un diverso approccio a Piacenza nella gestione dell'ordine e della sicurezza pubblica, anche prevedendo secondo la normativa vigente, l'utilizzo di personale militare; 

la situazione complessa dell'ordine pubblico a Piacenza, così come del degrado che affligge alcune aree, in particolare quelle prossime alla stazione ferroviaria, è stata a più riprese evidenziata anche dai rappresentanti delle istituzioni locali e non può essere fatta deflagrare in alcun modo. È qui il caso di evidenziare che gli stranieri regolari residenti a Piacenza al 1° gennaio 2021 sono 19.762, rappresentano il 19,1 per cento della popolazione residente (si veda al riguardo il sito www.tuttitalia.it), il livello d'integrazione raggiunto è discreto. I pericoli alla sicurezza pubblica vengono da irregolari e clandestini, la cui quantificazione numerica appare fuori controllo, autori della stragrande maggioranza degli atti criminali – di certo più efferati – che si registrano in quella città; 

già il 25 gennaio 2016 il consiglio comunale di Piacenza aveva approvato (22 voti favorevoli, 1 contrario e 1 astenuto) una mozione – presentata dal gruppo di Fratelli d'Italia – con cui si impegnava il sindaco di centrosinistra, Paolo Dosi, a richiedere l'impiego di parte del personale militare, in servizio al II Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, nell'attività di controllo del territorio, di vigilanza a siti e obiettivi sensibili, di prevenzione dei fenomeni di micro-criminalità, in collaborazione e congiuntamente alle forze di polizia; 

analoga iniziativa veniva riproposta, nella seduta del consiglio comunale del 22 gennaio 2018, con una risoluzione presentata da due consiglieri di Fratelli d'Italia. Anche detto atto di indirizzo, approvato a larghissima maggioranza (29 favorevoli, 1 contrario), impegnava il sindaco di centrodestra, Patrizia Barbieri, a richiedere al Governo l'impegno dei personale militare in servizio al II Reggimento Pontieri di Piacenza, per le finalità di cui al capoverso che precede; 

nonostante le iniziative sopra riferite, le decisioni assunte dal consiglio comunale di Piacenza, l'attivazione in tal senso dei citati sindaci, ad oggi nulla si è mosso – ne è testimonianza anche quella che gli interpellanti giudicano l'inerzia del Governo – in favore dell'impiego dei militari e del concorso degli stessi nel controllo del territorio della città, come invece è stato nel passato quando, a far data dal 10 agosto 2009, proprio a Piacenza venne attivata l'«Operazione Strade Sicure», che ebbe a dare significativi risultati, oltre che essere fortemente apprezzata dai piacentini –: 

se, alla luce dei fatti su esposti, il Governo intenda accogliere la richiesta formulata a più riprese a livello istituzionale comunale e non, assumendo le opportune iniziative per promuovere, limitatamente al comune di Piacenza, l'impiego di parte del personale in servizio al II Reggimento Genio Pontieri di Piacenza, o di altro personale militare, nell'attività di controllo del territorio, in collaborazione e congiuntamente alle forze di polizia. 

Interpellanza urgente sottoscritta dai parlamentari: Lollobrigida, Foti, Ferro, Prisco».

DIBATTITO IN AULA

(Intendimenti in merito al rafforzamento delle attività di controllo del territorio di Piacenza, in particolare tramite l'impiego di personale militare, alla luce di recenti fatti di cronaca e di esplicite richieste formulate dalle istituzioni locali - n. 2-01365) 

PRESIDENTE. Passiamo all'interpellanza urgente Lollobrigida ed altri n. 2-01365 (Vedi l'allegato A). Chiedo al deputato Tommaso Foti se intenda illustrare l'interpellanza, di cui è cofirmatario, o se si riservi di intervenire in sede di replica. 

TOMMASO FOTI (FDI). Signor Presidente, la illustro. Signor rappresentante del Governo, l'operazione "Strade pulite - strade sicure" prevede, innanzitutto, l'impiego di personale militare appartenente alle Forze armate che viene impiegato per due fondamentali ragioni: per contrastare la criminalità organizzata e anche per poter essere di presidio a quei siti cosiddetti sensibili che, spesso e volentieri, sono oggetto di attacchi. Voglio qui dire che non a caso ho detto "Strade pulite" perché, quando sono state utilizzate le Forze armate, l'operazione "Strade sicure" ha coinciso anche con le strade pulite, nel senso che la criminalità è stata debellata. Come sa meglio di me il signor sottosegretario, l'"Operazione strade sicure" prevede che il personale militare sia posto a disposizione dei prefetti e che, quando interviene, questo personale agisca con i poteri degli agenti di pubblica sicurezza. Fatta questa premessa, voglio rivendicare sotto il profilo politico che l'"Operazione strade sicure" nasce con un Governo di centrodestra, nasce con un Ministro della Difesa che era l'onorevole La Russa, nasce con un Ministro dell'Interno che era l'onorevole Maroni e nasce all'insegna - mi sia consentito - di quella visione che la destra politica ha anche dell'ordine pubblico e che, non a caso, appartiene all'allora Ministro La Russa, oggi Vice Presidente del Senato, tra i fondatori di Fratelli d'Italia unitamente, ad esempio, al nostro Vice Presidente della Camera, onorevole Rampelli. Anche per queste ragioni nascono le forze politiche, nascono per rivendicare un ruolo nella società e per intervenire laddove si vede che nella società vi sono degli elementi di frattura e di rottura. Signor sottosegretario, dal 2009, da quando l'"Operazione strade sicure" è entrata in funzione - vorrei ricordare che il decreto era del 29 luglio e l'operazione iniziò a tutti gli effetti il 4 agosto - di strada ne è stata fatta, anche se è una strada un po' tortuosa. Infatti, abbiamo una legge di bilancio che prevedeva, per l'inizio di quest'anno, l'utilizzo di 7.000 uomini ma per la fine del 2023 ne sono previsti soltanto 5.000, quasi che questa attività non sia stata preziosa, non sia stata importante. Come voi sapete, ad un certo punto le forze a disposizione sono state integrate in due tranches, una di 253 e una di 500, anche per occuparsi dell'emergenza COVID, dell'emergenza pandemica. In conclusione, i militari in strada sono una garanzia di sicurezza in più per il cittadino e non ho difficoltà a modificare una vecchia pubblicità che, in questo caso, secondo me, non è una pubblicità, ma è una considerazione: l'"operazione strade sicure" è stata sicuramente una delle operazioni più amate dagli italiani. Vado al caso dell'interpellanza che qui interessa, dopo questa premessa, facendo una riflessione. Dato che la vicenda dell'ordine pubblico a Piacenza è già illustrata nell'interpellanza, io mi permetto solo di fare due riferimenti. Piacenza è una città che ha poco più di 100.000 abitanti e ha il 19,1 per cento di immigrati regolari; dopodiché, abbiamo una pletora di immigrati irregolari che non può essere quantificata, potrebbero essere 500, come 5.000. Inoltre, ha delle tensioni sociali che derivano da un evidente ruolo baricentrico rispetto ad altre province confinanti e anche dall'utilizzo, in larga parte, della logistica che fa parte del sistema industriale di quella città, essendo anche crocevia, come si diceva una volta, di importanti snodi stradali, autostradali e ferroviari. Allora, noi abbiamo questi problemi, a cui ultimamente si è aggiunto anche il fenomeno delle baby gang che, probabilmente, è sottovalutato anche a livello nazionale ma che nelle piccole città di provincia sta determinando problemi molto seri, non soltanto di ordine pubblico ma anche di prevenzione. Purtroppo, oggi, attraverso i social si riescono a riunire decine di persone in pochi minuti, spesso e volentieri sorprendendo anche l'attività di prevenzione e di vigilanza. In questo quadro, mi sia consentito di dirlo, non 4 amici al bar ma il consiglio comunale della città di Piacenza, con un'amministrazione di sinistra, era allora sindaco il professor Paolo Dosi, il 25 gennaio del 2016 chiede ufficialmente che venga riattivata quell'"Operazione strade sicure", che era già stata attivata a Piacenza il 10 agosto del 2009, utilizzando il personale del 2° Reggimento pontieri di stanza a Piacenza che, tra l'altro, ha la cittadinanza onoraria a Piacenza e un motto che merita di essere ricordato: "Per ogni ponte una superba sfida". Quel personale, utilizzato nel 2009, aveva dato eccellenti risultati ed aveva, soprattutto, fatto percepire dall'opinione pubblica un'idea di sicurezza diversa dalla idea di insicurezza che, oggi, è diffusa. Come dicevo, quel consiglio comunale, il 25 gennaio del 2016, chiede che venga riattivata l'"Operazione strade sicure" e che venga possibilmente utilizzato, anche se non esclusivamente, il personale appartenente al 2° reggimento pontieri. Nulla essendo successo, salvo il ricambio dell'amministrazione, anche il 22 gennaio del 2018 abbiamo il consiglio comunale di Piacenza che, con 29 voti favorevoli e 1 voto contrario, ribadisce questa richiesta. È una richiesta che io ritengo legittima e che, a mio avviso, meriterebbe di essere accolta, se non altro perché promanante non da schieramento politico particolare, ma da una vasta rappresentanza della città. Infatti, quando in un consiglio comunale, di 32 persone, 29 consiglieri votano a favore, penso che abbiano una rappresentanza della città direi quasi plebiscitaria. Allora - e questo è il senso della domanda -, credo si possa accogliere finalmente quella richiesta a garanzia e a tutela della popolazione della città di Piacenza e della sua provincia. 

PRESIDENTE. Il sottosegretario di Stato per l'Interno, Carlo Sibilia, ha facoltà di rispondere. 

CARLO SIBILIA, Sottosegretario di Stato per l'Interno. Grazie, Presidente. Gentili deputati, in merito a quanto segnalato dai deputati interroganti, il prefetto di Piacenza ha riferito che, il 1° novembre scorso, nella centrale piazza Cavalli, un cittadino egiziano è stato arrestato per avere minacciato, al grido di "Allah Akbar", le Forze di Polizia durante un controllo e per avere aggredito un operatore ecologico, procurandogli fratture ed escoriazioni. Disarmato e arrestato dalle Forze di Polizia, un operatore delle quali ha riportato lievi contusioni, lo straniero è stato associato alla locale casa circondariale a disposizione dell'autorità giudiziaria, che ha formalizzato l'accusa di tentato omicidio, resistenza, violenza e minaccia a un pubblico ufficiale e lesioni personali aggravate, successivamente convalidata dal GIP del tribunale il 4 novembre. Lo straniero in questione è entrato in Italia nel 2017, come richiedente asilo. È destinatario di un rigetto di domanda di protezione internazionale in data 4 giugno 2019, nonché di rigetto di domanda di emersione dal lavoro sommerso, ai sensi del decreto-legge n. 34 del 2020, in data 26 agosto 2021. Il medesimo, inoltre, risulta essere destinatario di decreto prefettizio di espulsione del 26 ottobre 2021, notificatogli in pari data unitamente a contestuale ordine del questore di lasciare il territorio dello Stato entro 7 giorni, ovvero il 2 novembre 2021, termine non ancora scaduto al momento del fatto. Nella seduta del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza pubblica, tenuta in data 3 novembre, è stata ulteriormente approfondita la personalità del soggetto, senza fissa dimora né famiglia e già seguito dai servizi sociali. È emerso che il predetto è stato in cura presso il Dipartimento di salute mentale della locale azienda USL. Attualmente, il predetto risulta svolgere frequenti visite presso l'ospedale di Piacenza, essendo piantonato dalla Polizia penitenziaria. Salve le più approfondite risultanze, che emergeranno all'esito delle indagini tuttora in corso, sembra da escludere l'appartenenza del soggetto ad ambienti contigui alla radicalizzazione di matrice islamica. Per quanto riguarda l'impiego delle Forze armate nel controllo del territorio nel quadro dell'operazione "Strade Sicure", a cui si riferiscono gli interroganti, il prefetto di Piacenza ha riferito che, nella citata seduta del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, si è preso atto che, allo stato, non sussistono i presupposti per attivare tale forma di collaborazione. A tale valutazione si è pervenuti sentiti i vertici delle Forze di Polizia, in considerazione degli indici di delittuosità rilevati in ambito locale e data l'assenza di obiettivi sensibili richiedenti vigilanza fissa. Tali indici di delittuosità del territorio provinciale e del capoluogo, infatti, risultano in costante diminuzione, risultando idoneo l'attuale assetto e le misure di seguito indicate. Si soggiunge, inoltre, che tale tendenza alla decrescita trova conferma anche nella zona della stazione ferroviaria e di via Roma, area di maggiore concentrazione degli immigrati extracomunitari. Peraltro, occorre puntualizzare che proprio in tale zona, già specificatamente contemplata dal piano di controllo coordinato del territorio, recentemente è stata intensificata l'azione delle Forze di Polizia e del comune mediante pattugliamenti congiunti, che si sono avvalsi anche del Reparto prevenzione crimine, delle specialità della Polizia di Stato e delle squadre di intervento operativo dei Carabinieri. Sempre a una logica di rafforzamento della prevenzione hanno corrisposto l'implementazione della videosorveglianza e il divieto di vendita di alcolici nelle ore serali, imposto con ordinanza sindacale. Oltre a ciò, non va dimenticata l'attività delle Forze di Polizia rivolta alla ricerca di persone irregolari sul territorio nazionale. Inoltre, sul piano della prevenzione del terrorismo, l'Italia conta sul prezioso apporto del Comitato di analisi strategica antiterrorismo (CASA), costituito presso il Ministero dell'Interno e composto dalle Forze dell'ordine e dal comparto intelligence. Tale organismo, oltre ad assicurare la condivisione del patrimonio informativo e a operare valutazioni della minaccia terroristica, sia a livello nazionale, sia a livello internazionale, contribuisce alla pianificazione dei servizi di controllo coordinato delle Forze di Polizia sul territorio in chiave di prevenzione del terrorismo. Colgo, quindi, questa occasione per ribadire che le nostre Forze di Polizia sono costantemente impegnate, con professionalità ed equilibrio, a rafforzare il sistema di prevenzione e ad affinare dispositivi di contrasto di ogni forma di violenza e illegalità. 

PRESIDENTE. Il deputato Tommaso Foti ha facoltà di dichiarare se sia soddisfatto per la risposta alla sua interpellanza. 

TOMMASO FOTI (FDI). Ringrazio il sottosegretario per avere riportato, in modo notarile, quanto già mi era noto e non poteva che essere così, essendo di quella città e conoscendo le decisioni a cui lei ha fatto riferimento. Mi sia consentito di farle presente, signor sottosegretario, che io non ho neanche citato, se non nella premessa, il caso a cui lei ha dedicato molto spazio, perché è uno dei tanti casi; non è il solo caso. Mi sia consentito altrettanto di dirle, signor sottosegretario, che qui nessuno mette in discussione il fatto che le Forze di Polizia e i Carabinieri - peraltro, anche in questo caso, non al pieno della pianta organica - facciano fino in fondo il loro dovere. È evidente che il pattugliamento delle forze militari, ad esempio nel centro storico, consentirebbe che quanto accade… In quella relazione, delle baby-gang non si parla ed è il fenomeno che, in questo momento, investe in modo radicale la città, ma, evidentemente, solo io ho occhi per accorgermene. Allora, mi sia consentito di dirle che anche le pattuglie notturne sono in numero limitato rispetto alle esigenze, dopodiché, se così non fosse e se tutto fosse così tranquillo, non si vede la ragione per la quale, invece e opportunamente, come lei ha sottolineato, siano state utilizzate squadre di prevenzione anticrimine, sia della Polizia di Stato che dei Carabinieri. Infatti, se la situazione fosse normale e tutto fosse in discesa, non si vede per quale motivo si debbano utilizzare queste forze. Si utilizzano queste forze, perché ve ne è la necessità e vi è la necessità, perché, evidentemente - torno a ripetere -, occorre intervenire in via non soltanto repressiva, ma anche preventiva. Tuttavia, occorre intervenire - mi scusi - attraverso non vicende sporadiche, ma un'azione di sistema. Dopodiché, io ne prendo atto e sicuramente non voglio minimamente interferire con le valutazioni del Comitato per l'ordine e la sicurezza pubblica, di cui sarebbe opportuno - io lo chiedo gentilmente - poter estrarre il verbale; nel qual caso, chiederò, attraverso un accesso agli atti, di poterlo avere. Infatti, io non penso che un consiglio comunale - torno a ripetere - di due differenti orientamenti politici, per due volte di seguito, nel giro di due anni, formuli la stessa richiesta solo perché questo possa costituire titolo di moda. Penso che lo faccia, perché vi sono le esigenze, quantomeno avvertite dall'opinione pubblica, perché vi è una differenza - torno a ripetere - tra la violenza fattuale e la violenza percepita, tra la situazione dell'ordine pubblico reale e alcune vicende che vengono percepite in modo diverso. Ad esempio - glielo dico così, per informazione -, una pattuglia dei vigili, che è intervenuta in pieno giorno nel quartiere Peep, è stata circondata da una ventina di persone e sono dovute arrivare 5 pattuglie tra Carabinieri e Polizia per riuscire a tirar fuori dall'impasse i due operatori della Polizia locale, ma, probabilmente, questa notizia, pur essendo stata per 5 giorni sui giornali, è solo a me nota e ciò mi pare abbastanza stridente. Ciò detto, penso e ritengo che il Ministero dell'Interno possa anche autonomamente, e non soltanto a distanza, stabilire quanto in passato è stato stabilito, tenuto presente anche - lo voglio dire, signor sottosegretario - che l'utilizzo del personale del 2° reggimento Pontieri sarebbe praticamente a costo zero, essendo di stanza in quella città. Quindi, mi pare anche una proposta di ulteriore buon senso.

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