Regione (Archivio)

Cinquantesimo Stormo, Foti: 'Cosa ne e' stato degli impegni della Giunta?'

Data: 20/06/2016
Numero: 2823
Soggetto: Sottosegretario alla presidenza
Data Risposta: 21/06/2016

Per sapere, premesso che:- 

nel Bollettino Ufficiale della Regione Emilia-Romagna n.77 del 08.04.2015 periodico (Parte Seconda) è pubblicato il testo (come modificato, rispetto all'originario, da emendamento afferente il dispositivo) della risoluzione n. 10 - a prima firma dello scrivente - approvata a maggioranza nella seduta del 25 marzo 2015; 

nelle premesse della predetta risoluzione, tra l'altro, si evidenziava che:" 

- il 1° giugno 1936 viene costituito il 50° stormo d'assalto sull'aeroporto di Ciampino Sud e il 1° dicembre 1940, in considerazione dei meriti acquisiti, la bandiera del 50° stormo viene decorata della medaglia d'argento al valore militare. A seguito degli avvenimenti bellici il 50° stormo viene sciolto il 12 settembre 1943; 

- il 1° aprile 1967, con foglio d'ordine del Ministero della Difesa, viene ricostituito il 50° stormo caccia bombardieri sull'aeroporto di San Damiano (in provincia di Piacenza) e alle sue dipendenze viene posto il 155° gruppo caccia bombardieri; 

- il 10 ottobre 1991 viene consegnata la bandiera di guerra al 50° stormo, alla presenza del Presidente della Repubblica pro tempore, Francesco Cossiga; …………… 

- il 26 Giugno 2013, nel corso dell'audizione resa davanti alle Commissioni Difesa di Camera e Senato il Generale Pasquale Preziosa, Capo di Stato Maggiore dell'Aeronautica Militare, afferma che entro il 2015 si assisterà alla probabile soppressione del 50° Stormo, anche se ciò potrebbe comportare dolorosi effetti sull'indotto locale, inevitabili causa l'insostenibilità di tali realtà con i bilanci d'esercizio odierni; 

per altro, solo negli ultimi anni, risultano investiti otre 900 mila euro, per il rifacimento parziale della pista di atterraggio, oltre alla sistemazione del deposito carburanti e dell'impianto di sicurezza per i voli notturni; 

- all'interno dell'aeroporto di San Damiano, lavorano circa 800 dipendenti, tra civili e militari del Ministero della Difesa, mentre l'indotto locale che ne deriva rappresenta un aspetto socio-economico di fondamentale rilevanza nelle eventuali decisioni da adottare nel caso fosse confermata la cessazione delle attività all'interno; 

- appaiono pertanto urgenti e necessari adeguati confronti istituzionali volti a conoscere quali siano le reali intenzioni del Ministero della Difesa in ordine alla più volte ventilata chiusura del suindicato ed importante aeroporto militare piacentino"; 

il dispositivo della suindicata risoluzione (nel testo - come detto - emendato ed approvato) impegnava la Giunta regionale dell'Emilia-Romagna "a verificare la percorribilità di ogni possibile azione tesa al mantenimento del 50° Stormo, anche a seguito delle comunicazioni già avute in merito da parte del Ministero ed a perseguire ogni azione relativa all'utilizzo a fini di Protezione Civile e ad ogni opportunità che le future politiche governative offriranno, nell'ottica della valorizzazione dell'aeroporto e dell'indotto locale e regionale."; 

in un colpevole silenzio e in un'inconcepibile indifferenza delle istituzioni locali, per contro, il 13 settembre 2016 il 50° Stormo verrà sciolto e messo in posizione quadro, mentre la Bandiera di Guerra sarà custodita a Roma, all'Altare della Patria. Il gruppo Volo verra' , invece, rischierato a Ghedi (Brescia) dove ha sede il Gruppo efficienza aeromobili; 

se e quali iniziative abbia assunto la Giunta Regionale rispetto agli impegni alla stessa derivanti dall'approvazione della precitata risoluzione, quali risultati - indubbiamente molto deludenti, attesa l'ufficialità dello scioglimento del 50° Stormo - ne siano conseguiti e quali risultino essere le prospettive per l'aeroporto di San Damiano offerte per il futuro dalle "politiche governative".

Tommaso Foti

DIBATTITO INTEGRALE IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

OGGETTO 2823

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa le iniziative che la Giunta regionale ha assunto rispetto agli impegni derivanti dall'approvazione della risoluzione oggetto n. 10, approvata il 25 marzo 2015, riguardante lo scioglimento del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC) e sulle prospettive per l'aeroporto stesso. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Proseguiamo con l'ultima interrogazione, oggetto 2823: Interrogazione circa le iniziative che la Giunta regionale ha assunto rispetto agli impegni derivanti dall'approvazione della risoluzione oggetto n. 10, approvata il 25 marzo 2015, riguardante lo scioglimento del 50° stormo operante presso l'Aeroporto Militare di San Damiano (PC) e sulle prospettive per l'aeroporto stesso, a firma del consigliere Foti.

Risponderà il sottosegretario Andrea Rossi.

Il consigliere Foti ha la parola. Prego.

 

FOTI: Signor presidente, posso anche illustrare molto succintamente questa interrogazione. Il vero problema è sapere la risposta, perché è stata approvata una risoluzione unanime oltre un anno fa, era il 25 marzo del 2015, con le premesse e con un dispositivo da tutti condiviso.

Oggi siamo nella situazione che ai primi giorni del mese di settembre il 50° stormo verrà trasferito e rischierato all'aeroporto militare di Ghedi.

Vorrei capire dalla Giunta cosa è stato fatto in questo anno e oltre.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola al sottosegretario Andrea Rossi.

 

ROSSI Andreasottosegretario alla Presidenza della Giunta: Cerchiamo di mettere in fila un po' di date per quanto riguarda l'aeroporto di Piacenza.

Il processo di ridimensionamento della base militare di San Damiano, conseguente al programma di razionalizzazione gestionale, basato in particolare sulla sostituzione dei velivoli e sulla loro manutenzione, in altra sede iniziato da qualche anno, nel 2016 è entrato nella fase prettamente operativa.

Il 2 febbraio 2015, in una riunione svoltasi presso la Prefettura di Piacenza, i generali Lodovisi e Lanza de Cristoforis e i colonnelli Morpurgo e Foltran illustrarono i termini della questione alla presenza del prefetto Palombi, dell'onorevole Bergonzi, dei consiglieri regionali Foti, Rancan e Molinari, del presidente della Provincia Rolleri, dei sindaci dei Comuni interessati e del delegato del presidente della Regione, Saverio Di Ciommo.

In quella sede, come avrà potuto appurare anche il consigliere, i rappresentanti dell'Aeronautica Militare comunicarono che il personale operativo sarebbe stato trasferito entro l'estate 2016, mentre il restante personale sarebbe rimasto per un periodo sufficiente ad assicurare il mantenimento dell'aeroporto.

Nello stesso incontro venne ipotizzata la possibilità dell'uso dell'aeroporto per eventuali altre funzioni che, nel caso si presentassero le condizioni fattibilità, avrebbero dovuto essere analizzate e verificate con attenzione da parte di tutti i soggetti coinvolti.

Il generale Lodovisi, intervenendo a Piacenza il 7 luglio 2015 alla cerimonia ufficiale per il cambio del comando del 50° stormo, dove il colonnello Ruggiero è subentrato al colonnello Foltran, ha sostanzialmente dato atto della tempistica e confermato che il cambiamento sarebbe stato effettuato tenendo ben presente le esigenze della Forza Armata e di tutto il personale.

Il 31 luglio 2015, con una nota nella quale veniva confermata la disponibilità della Giunta a un confronto insieme con le Istituzioni interessate, nelle forme opportune atte a limitare le possibili ricadute negative sul territorio conseguente al processo di dimensionamento, il presidente Bonaccini ha trasmesso al Ministro Pinotti la risoluzione dell'Assemblea legislativa regionale oggetto numero 10.

La risposta del Ministro Pinotti del 4 novembre 2015 ha sostanzialmente delineato il destino della base militare di San Damiano nel quadro generale di ridimensionamento della struttura organizzativa delle Forze Armate a seguito della contrazione del bilancio della Difesa e ha confermato la prevista soppressione del 50° stormo nell'ambito dell'intera revisione della pianta organizzativa dell'Aeronautica Militare.

A fronte di un piano di riorganizzazione già programmato da parte del Ministero e sul quale non vi sono state aperture per eventuali controproposte, la Giunta, invece, ha preso positivamente atto della conferma da parte del Ministro dell'avvio di contatti con le autorità locali (Provincia e Comuni limitrofi) allo scopo di esplorare congiuntamente possibili soluzioni per il lungo termine che siano credibili e sostenibili.

È pertanto evidente che il ministro della difesa abbia tenuto in debita considerazione le raccomandazioni degli Enti locali e della Regione sulla necessità di tutelare i dipendenti civili e militari e, in particolare, di limitare inevitabili impatti sul territorio e sul tessuto economico e sociale interessato.

In relazione a ciò, ribadendo la piena collaborazione con il Ministero della difesa, la Giunta ritiene opportuno che anche in questa fase un eventuale confronto che si ritenesse necessario debba proseguire insieme con i soggetti istituzionali già interessati e coinvolti al fine di conoscere, condividere e risolvere le problematiche che dovrebbero presentarsi a seguito del trasferimento della base militare di Ghedi.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, sottosegretario Andrea Rossi.

La parola al consigliere Foti, che ha cinque minuti.

 

FOTI: Il sottosegretario Andrea Rossi ha percorso una serie di tappe che, peraltro, portano ad un destino segnato. A prescindere dal fatto che della comunicazione del Ministero della difesa nessuno di noi è stato informato, a prescindere da questa posizione che ha ribadito, peraltro, un orientamento espresso, rimane il fatto che l'aeroporto di San Damiano, che è composto da personale militare e civile e da personale piloti, che è altra cosa rispetto a una parte del personale militare, questo aeroporto oggi ha una funzione strategica perché è, e rimane, sottosegretario, una base NATO, per la quale sono stati spesi ingenti somme a tal punto che la pista è una pista da biliardo.

Del resto, qualche suo esponente di partito l'ha utilizzata anche per andare e tornare da Piacenza – quindi, è ben conosciuta – ovviamente usufruendo di un volo militare a carico dello Stato.

Mi permetto di fare una riflessione. In quella risoluzione vi erano tre ipotesi che sono state formulate. Una riguardava il Ministero della difesa ed era, ovviamente, il mantenimento della base militare. La seconda è la possibilità di una riconversione di questo aeroporto di cui non si parla. Tant'è vero che in quella riunione a cui ella fa riferimento non a caso e segnatamente si è parlato di un riutilizzo dell'aeroporto ai fini della protezione civile.

La terza questione che mi permetto di dire è anche un'altra. Se l'aeroporto in quanto tale non viene più utilizzato per i voli, ma viene utilizzato soltanto per la manutenzione dei mezzi, rimane il fatto di un uso o co-uso con l'autorità militare che potrebbe portare a riprendere una proposta ipotizzata in passato, tant'è vero che era stata costituita appositamente una società partecipata dagli Enti locali e dalla Camera di commercio, l'ATM San Damiano, ai fini del trasporto cargo.

A me pare che in un anno e due mesi ribadire che il Ministero della difesa ha mantenuto la sua posizione non sia francamente un grosso strumento di confronto. Lo dico anche perché mi fa piacere sapere che probabilmente, con il dimissionando presidente della Provincia, qualcuno abbia interloquito. Sicuramente il Ministero della difesa e segnatamente il ministro Pinotti non hanno interloquito con il sindaco di San Giorgio, che è il comune che più di tutti oggi patisce la situazione. Tenete presente che tra le tante cose vi è il cosiddetto Villaggio Azzurro che ospita tutti i dipendenti militari della difesa e che oggi viene a trovarsi in una situazione abbastanza paradossale perché, fatti salvi i primi mesi durante i quali probabilmente qualcuno farà il pendolare, oggi il ricollocamento del personale non avviene neanche tutto su Ghedi, tant'è vero che molti dei piloti, i quali, come lei, sottosegretario, meglio di me sa, hanno prevalentemente una provenienza dal Sud, stanno chiedendo di tornare alle basi militari del Sud.

Questa è la situazione. Quindi, io mi auguro che, anziché prendere solo nota di quanto ha fatto o ha detto il Ministero della difesa, ci si occupi della fase due, che è la fase più importante. In altre parole, se l'aeroporto di San Damiano deve rimanere una struttura cattedrale nel deserto, che peraltro deve essere manutenuta in pieno servizio in quanto è base NATO, oppure se si vuole valutare la possibilità di individuare un impegno e un impiego di questa struttura, che torno a ripetere è una struttura al massimo livello di efficienza, anche per eventuali altre ipotesi. Debbo dire che proprio di recente l'aeroporto di Parma - mi pare - abbia sottoscritto un accordo molto importante per quanto riguarda il livello trasportistico sotto il profilo del trasporto aereo commerciale. Aggiungo soltanto che come allocazione San Damiano era un punto naturale per essere un aeroporto cargo, centro di smistamento fondamentale, tenuto presente che gravita attraverso tre province, tutte vocate alla logistica.

La risposta del sottosegretario, quindi, è una risposta decisamente notarile, ma priva di quelle che erano le richieste formulate dall'Assemblea legislativa allorquando ha approvato la relativa risoluzione il 23 marzo 2015.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Abbiamo concluso l'esame delle interrogazioni di attualità a risposta immediata. Iniziamo, quindi, con l'ordine del giorno.

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