Camera

«Centropadane 300 posti a rischio»

Data: 14/02/2013

«Trecento posti di lavoro a rischio a causa dell'irresponsabilità del Governo». Tommaso foti, candidato alla Camera con Fratelli d'Italia, accende i riflettori sul caso Centropadane che da più di sei mesi ha dovuto sospendere i lavori stradali nelle province di Piacenza, Brescia e Cremona. «Quando il 30 settembre 2011 è scaduta la concessione affidata a Centropadane, Anas è intervenuta affermando di voler subentrare al posto della società nell'espletamento dei lavori stradali. Il Governo, però - spiega foti - ha bloccato Anas avvertendo che la concessione doveva essere messa a gara». Gara che non è ancora stata espletata e che costringe Centropadane e i suoi 300 lavoratori "in un limbo". «I cantieri sulle nostre strade, come quello della bretella Piacenza-Carpaneto, se lasciati a metà dovranno essere rifatti causando un danno economico». Ma la grande domanda di foti è come mai il Governo non abbia tramutato in anni di concessione il credito di 260 milioni di euro che Centropadane vanta nei confronti dello stesso che avrebbe potuto utilizzare la legge Costa-Ciampi. «Sulla bretella Piacenza-Carpaneto - ha riferito ieri foti - ho notato uno stato di ultimazione dei lavori discreto, ma la strada è colma di reti e piena di neve. I cantieri sono in uno stato di abbandono, Centropadane non può procedere con la conclusione dei cantieri e questo avrà un impatto negativo sul territorio». Anche sul caso Rdb si sofferma il parlamentare uscente: «Rdb è ora di fatto amministrata da tre commissari giudiziari nominati dallo Stato. I pochi lavori che ancora la ditta sta commissionando non vengono affidati alle imprese che fino a ieri hanno lavorato per Rdb, ma ad altre. Aziende che vantano nei confronti di Rdb un credito di 6 milioni e 500mila euro ora sono tagliate fuori dalle nuove commissioni della ditta solo perché hanno chiesto di essere pagate. Nei casi Rdb e Centropadane la tutela del lavoro sta venendo meno. A volte il modo migliore per creare lavoro è quello di non farlo perdere a chi ce l'ha già».

da Libertà

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