Regione (Archivio)

Piacenza, revisione del perimetro di bonifica; Foti: 'la Giunta regionale fa orecchie da mercante, e' ora di fare chiarezza'

Data: 10/07/2017
Numero: 4932
Soggetto: Assessore all'agricoltura, caccia e pesca
Data Risposta: 11/07/2017

Per sapere, premesso che: - 

con nota del 4 Luglio 2017 l'Assessore Regionale competente per materia ha ritenuto di avere risposto all'atto di sindacato ispettivo n. 4532 a firma dello scrivente, avente ad oggetto la reiterata omessa consegna al Comune di Piacenza delle opere consortili site in quel Comune - ovvero il collettore rifiuto (corrente nella zona sud-est della città, nel quale vengono recapitate le acque pertinenti il bacino meridionale, nonché quelle afferenti al bacino centrale) e il collettore settentrionale (che si sviluppa a nord di Piacenza, parallelamente al fiume Po, lungo la via XXI Aprile, per sfociare all'impianto idrovoro della Finarda e da qui, mediante un ulteriore condotto di collegamento, terminare agli impianti di depurazione e sollevamento in località Borgoforte) - per le quali la Giunta Comunale, con delibera n. 3703 del 1° dicembre 1987, esecutiva ed efficace, aveva attestato, per quanto di competenza, la perdita dei connotati della bonifica, e - conseguentemente - che le predette facevano parte delle comunali di fognatura; 

al quesito posto nel summenzionato atto di sindacato ispettivo non risulta essere stata data risposta alcuna, come si evince dalla mera lettura della precitata nota a firma dell'Assessore Regionale competente; 

se il Comune di Piacenza, a trent'anni di distanza dalla summenzionata e operativa deliberazione della Giunta Comunale senza che ne sia stato dato seguito alcuno in spregio alla volontà degli amministratori, abbia - o meno - richiesto alla Giunta Regionale di escludere dal perimetro di bonifica i beni Statali di cui sopra e, in caso di risposta affermativa, se la Regione abbia accolto la detta richiesta, con conseguente modifica dei perimetri di bonifica di cui alla deliberazione della Giunta Regionale n.158 del 20 ottobre 1987 e delle sue successive reiterazioni.

Tommaso Foti

DIBATTITO IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

OGGETTO 4932

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la modifica o meno da parte della Regione del perimetro di bonifica di cui alla delibera di Giunta n. 158 del 20 ottobre 1987. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Procediamo con l'oggetto 4932: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la modifica o meno da parte della Regione del perimetro di bonifica di cui alla delibera di Giunta n. 158 del 20 ottobre 1987, a firma del consigliere Foti, a cui do la parola.

Risponde l'assessore Caselli.

Prego, consigliere Foti. Ha la parola.

 

FOTI: Signora presidente e signora assessore, io reitero una domanda che era oggetto di un precedente atto di sindacato ispettivo, a cui mi è stata data una non risposta. Ringrazio l'assessore e gli uffici per avermi fatto la cronistoria delle opere di bonifica di Piacenza, che indubbiamente mi ha arricchito sotto il profilo culturale, ma al quesito, che mi sembra anche semplice, se il Comune di Piacenza abbia o meno chiesto la modifica della perimetrazione così come decisa dalla Regione Emilia-Romagna non ho avuto risposta.

La ringrazierei, allora, se evitasse i convenevoli di ripercorrere nuovamente la storia delle opere di bonifica di Piacenza e puntasse semplicemente a dare una risposta al quesito che era stato posto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Risponde l'assessore Caselli. Prego.

 

CASELLIassessore: Rispondo volentieri e fornisco una spiegazione saltando tutta la parte della ricostruzione storica, che peraltro anche per me è stata interessante da leggere.

Allo stato degli atti e sulla base delle verifiche fatte ieri, a seguito di questa interrogazione a risposta immediata, agli uffici regionali risulta quanto segue. I piani di classifica per il riparto degli oneri consortili riportano gli elenchi delle opere pubbliche di bonifica. Pertanto, per escludere beni da questo elenco è necessario intervenire in opposizione al piano.

A seguito del riordino dei Consorzi di bonifica di cui alla legge regionale n. 5/2009, in base al quale il Consorzio bacini Tidone e Trebbia è stato unito al Consorzio bacini piacentini di levante per costituire il Consorzio di bonifica di Piacenza, si sono resi necessari nuovi piani di classifica, per la predisposizione dei quali la Giunta regionale, nel 2014, ha emanato specifiche linee guida.

Il Comune di Piacenza ha presentato al Consorzio osservazioni alla proposta di piano di classifica del 9 settembre 2015, con protocollo 9503, in cui chiede di rettificare i parametri ritenendo che nessuna delle opere di bonifica indicate svolgerebbe la funzione di bonifica e, pertanto, nessun immobile delle aree urbane e suburbane di Piacenza godrebbe del beneficio di scolo e neanche del beneficio di difesa idraulica.

Il Comune ha evidenziato, inoltre, che il collettore rifiuto nella parte ancora di proprietà demaniale, che è pari a circa 750 metri, raccoglierebbe unicamente acque provenienti dalla fognatura urbana, per recapitarle nell'impianto comunale di Borgoforte, per cui ha chiesto che gli elaborati sia cartografici che descrittivi del piano vengano corretti recependo l'effettiva lunghezza del tratto demaniale e che detto canale sia eliminato dall'elenco delle opere di bonifica, in quanto allo stato attuale svolgerebbe unicamente la funzione di fognatura.

Il collettore settentrionale, nella parte ancora di proprietà demaniale, che è pari a 1.200 metri, raccoglierebbe unicamente acque provenienti dai rivi urbani, per cui il Comune ha chiesto che gli elaborati sia cartografici che descrittivi del piano vengano corretti recependo l'effettiva lunghezza del tratto demaniale e che detto canale sia eliminato dall'elenco delle opere di bonifica, in quanto svolgerebbe unicamente la funzione di fognatura.

Il Consorzio di bonifica di Piacenza, con deliberazione del consiglio di amministrazione n. 19 del 7 ottobre 2015, relativamente alle opere citate nell'interrogazione ha controdedotto, in merito al collettore rifiuto, di accogliere la proposta di eliminare parte del collettore dall'elenco delle opere di bonifica in ragione degli accertamenti svolti dal Consorzio a seguito dell'osservazione del Comune, modificando in tal senso i fattori assunti a base di calcolo degli indici relativi al beneficio idraulico. Il Consorzio, dato che detto cavo continua ad avere interesse di bonifica, fa espressa riserva di agire per il riconoscimento di tale funzione.

In merito al collettore settentrionale, invece, il Consorzio ha ritenuto di non accogliere l'osservazione per queste motivazioni: ha respinto la proposta di eliminare il collettore dall'elenco delle opere di bonifica in ragione della funzione che attualmente viene svolta dallo stesso; quanto alla pretesa perdita della funzione di bonifica di una porzione del canale settentrionale, con conseguente sdemanializzazione, si rileva che questo cavo agli atti del Consorzio non risulta aver perduto la funzione di pubblico interesse, che ne ha originato la demanialità. Comunque, in un'ottica di leale collaborazione con le Amministrazioni interessate, ove risulti comprovata, ai sensi dell'articolo 829 del Codice civile, l'avvenuta sdemanializzazione del tratto del cavo, il Consorzio provvederà ad aggiornare il piano di classifica con le procedure previste al Capitolo 8 del medesimo.

La Giunta regionale ha successivamente espresso parere favorevole alla proposta di piano di classifica del Consorzio di bonifica di Piacenza, con deliberazione n. 2236 del 28 dicembre 2015. Il Comune di Piacenza, in data 26 ottobre 2015, acquisito agli atti con un protocollo del 28 ottobre 2015, ha presentato al presidente della Giunta regionale un ricorso, ai sensi dell'articolo 19 della legge n. 42/1984, avverso la deliberazione del consiglio di amministrazione del Consorzio di bonifica di Piacenza.

Il Comune di Piacenza, successivamente, ha presentato ricorso al TAR dell'Emilia-Romagna, sede di Bologna, per l'annullamento anche della deliberazione della Giunta regionale n. 2236/2015, con la quale è stato espresso parere di conformità alla proposta del piano di classifica del Consorzio di bonifica di Piacenza.

L'Amministrazione regionale, infine, si è costituita in giudizio con una deliberazione del 13 giugno 2016, e qui siamo.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Caselli.

Eravamo al limite.

Consigliere Foti, prego.

 

FOTI: Io ringrazio l'assessore…

 

PRESIDENTE (Saliera): Consigliere Foti, le ricordo che ha cinque minuti.

 

FOTI: Io ringrazio l'assessore per lo sforzo che ha fatto e ringrazio anche gli uffici per non avermi ancora risposto. Del resto, al di là della seconda ricostruzione storico-giuridica, vi dico onestamente che mi era noto tutto. La mia domanda era un'altra, e mi dispiace che non sia stata compresa per la seconda volta, ma ho cercato di scriverla in italiano. Probabilmente, forse è meglio che la scrivo in latino. Io ho chiesto semplicemente se il Comune di Piacenza abbia o meno richiesto alla Giunta regionale la modifica della perimetrazione, che è una questione diversa dalla vicenda del piano di classifica, opposizione al piano di classifica, impugnativa del piano di classifica.

Faccio, tra l'altro, notare - e lo dico perché non vorrei che qualcuno già si allargasse troppo - che tutta questa opposizione anche alla delibera di Giunta non viene dal Comune capoluogo di centrodestra che si sta insediando, ma dal Comune capoluogo che era governato fino al 25 giugno, almeno formalmente, dal centrosinistra.

La mia domanda, quindi, è questa: al di là del contenzioso in essere, che riguarda una partita ben precisa, considerato che il Consiglio comunale di Piacenza ha approvato un ordine del giorno che impegnava l'allora Giunta, nell'ambito della cosiddetta positiva collaborazione istituzionale, a richiedere motu proprio alla Giunta regionale la modifica della perimetrazione così come definita nella delibera, e cito nell'interrogazione la delibera originale, che è quella del 20 ottobre 1987, e ovviamente le successive modificazioni che poi alla stessa sono state date - e ringrazio, ripeto, l'assessore per l'excursus storico-giuridico, però anche in questo caso non ho ottenuto la risposta alla domanda posta - chiederei soltanto se fosse possibile di non dover ripresentare una terza interrogazione, ma che mi sia detto soltanto un "sì" o un "no" rispetto al quesito posto.

Per il resto, torno a ripetere, ringrazio per tutte le informazioni che sono state rese a questa Assemblea e che all'interrogante erano note, ma purtroppo all'interrogante continua a non essere nota l'unica risposta che aveva richiesto.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.



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