Regione (Archivio)

Terme di Salsomaggiore e Tabiano: fare immediata chiarezza sulla cessione del ramo alberghiero

Data: 02/05/2016
Numero: 2594
Soggetto: Assessore al turismo e commercio
Data Risposta: 03/05/2016

Per sapere, premesso che:- 

in precedente atto di sindacato ispettivo (n. 2211), l'interrogante richiamava il resoconto pubblicato il 9 Febbraio 2016 sulla Gazzetta di Parma (pagina 19), da cui risultava che il Presidente della Regione aveva fatto visita al cantiere dello hotel a 5 stelle, oramai in fase di completamento, posto in Salsomaggiore Terme (PR) e si fosse successivamente soffermato, con alcuni rappresentanti delle Istituzioni, per verificare lo stato dell'arte del termalismo salsese; 

in detta occasione venivano espresse vive congratulazioni all'amministratore unico di Accentour LTD Private Company Limitedbyshares, M.A., sottolineando che "ha ridato vita alle storiche strutture alberghiere Porro e Valentini e, grazie ai numerosi accordi con tour operator italiani e stranieri, riesce a convogliare su Salso un numero crescente di ospiti, provenienti anche dalle economie emergenti come Cina, Corea e Russia, confermando un trend di crescita nella richiesta di ospitalità, ma anche programmando accordi futuri con realtà operanti in tutto il mondo..."; 

fino dall'anno scorso, segnatamente attraverso l'interrogazione a risposta scritta n. 818/2015, la Giunta Regionale era stata informata del fatto che il ramo alberghiero di Terme Salsomaggiore e Tabiano Spa, costituito dagli alberghi Porro e Valentini, ceduto in affitto alla società di diritto inglese Accentour Ltd Private Company Limitedbyshares con sede legale a Londra, per mezzo di un contratto operativo dal 1 giugno 2015, vedeva quale amministratrice unica della società affittuaria la signora M.A. "coniuge, collaboratrice e socia in affari di S.L, socio e amministratore di diverse società di servizi alberghieri, oggetto di procedure fallimentari (Iniziative Turistiche holding S.p.A.), clamorosi casi di disservizi e presunte irregolarità contrattuali (Fincompany S.r.l.)"; 

il detto Signor S.L. era presente al citato incontro con il Presidente della Regione, pur essendo stato il 18 novembre 2015 dichiarato dal Tribunale della Repubblica di San Marino "colpevole del misfatto a lui ascritto e - ritenuta la continuazione con i fatti per i quali S. è già stato condannato con sentenza 9 ottobre 2015 nell'ambito del procedimento penale n. 44 dell'anno 2014 - lo condanna a un anno e sei mesi di interdizione e a 2.500 euro di multa. Ordina la confisca dei titoli. Condanna l'imputato S.L. al pagamento delle spese del procedimento."; risulta all'interrogante che S.L. era stato tratto in giudizio per rispondere del misfatto di cui all'articolo 206 del codice penale vigente nella Serenissima Repubblica di San Marino per avere emesso ventisette assegni bancari (come meglio precisati nel capo d'imputazione) senza che presso l'istituto di credito trattario esistesse adeguata provvista. Al riguardo si richiama la risposta resa dal sottosegretario Andrea Rossi alla sopra menzionata interrogazione nella quale si legge che per il Presidente della Giunta Regionale "...non è sempre oggettivamente possibile conoscere preventivamente e in dettaglio, i nominativi e il profilo dei partecipanti, soprattutto quando si tratta di intervenire ad incontri organizzati da soggetti terzi."; 

nella risposta resa il 12 aprile 2016 all'interrogazione n. 2490 dal sottosegretario Rossi, tra l'altro, si legge "...Tengo, però, anche a precisare che dalle primissime informazioni, seppure ancora non ufficiali, né al Consiglio di Amministrazione delle Terme né alla Giunta regionale è dato sapere se la società Accentour Ltd sia o meno inadempiente nei confronti dei propri fornitori, posto che detto rapporto attiene strettamente alle vicende imprenditoriali e ai soggetti privati che nulla hanno a che vedere né con le Terme né con la Giunta regionale. Quanto ai pagamenti, invece, ai dipendenti, anche in questo caso si tratta di un rapporto giuridico intercorrente tra soggetti diversi dalle Terme e dalla Regione Emilia-Romagna. Tuttavia, da notizie sempre indirette risulta alle Terme di Salsomaggiore e di Tabiano che i dipendenti, a quanto noto, fino a febbraio sono stati pagati."; 

indipendentemente dalla volontà della Regione Emilia-Romagna di procedere alla dismissione della partecipazione detenuta nella società Terme di Salsomaggiore, rimane il fatto che sostenere le decisioni assunte dagli attuali amministratori di Terme di Salsomaggiore - gli stessi delle dichiarazioni trionfalistiche rese in occasione sia della stipula del contratto di affitto con Accentour Itd, sia dell'incontro summenzionato - appare del tutto ingiustificata, quanto meno a fronte della problematica situazione attuale. Appare infatti evidente l'errore di affidare la gestione delle dette strutture alberghiere in assenza sia di una gara pubblica volta all'individuazione dell'affittuario, sia della mancata verifica dei requisiti finanziari e di solidità economica di quest'ultimo. Risulterebbe, inoltre, che la società Accentour Itd non abbia addirittura corrisposto i canoni di affitto stabiliti da contratto, peraltro ritenuti irrisori dall'interrogante rispetto ai beni concessi in uso; 

alla testa del corteo dell'1 Maggio hanno sfilato i lavoratori degli alberghi termali Porro e Valentini, in sciopero «per il mancato rispetto degli accordi» sottoscritti soltanto una settimana fa dalle organizzazioni sindacali, dai gestori degli alberghi e dalla proprietà che prevedevano il pagamento degli stipendi entro la fine di aprile. Secondo i rappresentanti delle confederazioni sindacali, la crisi potrebbe avere una risoluzione positiva se venisse individuata un'alternativa all'attuale gestione che - a detta loro - non sta dando alcuna garanzia per il futuro, tanto più a fronte della minacciata serrata; 

se la Giunta Regionale intenda o meno assumere una chiara posizione in ordine alla vicenda qui illustrata e se, a fronte dell'eventuale conferma dell'incapacità di Accentour Itd di rispettare i termini contrattuali previsti a suo tempo, ritenga che si debbano incaricare nuovi gestori da individuare mediante un bando pubblico che contenga ben evidenziati vincoli riferiti alle capacità economico finanziarie dei concorrenti, così da evitare il ripetersi di situazioni di crisi quali quella attuale, in grande parte provocata da una procedura discrezionale rispetto alla quale l'interrogante ha espresso in più occasioni dubbi di legittimità.

Tommaso Foti

DIBATTITO INTEGRALE IN ASSEMBLEA LEGISLATIVA

OGGETTO 2594

Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione e le procedure riguardanti la cessione del ramo alberghiero di Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA. A firma del Consigliere: Foti

(Svolgimento)

 

PRESIDENTE (Saliera): Iniziamo con l'oggetto 2594: Interrogazione di attualità a risposta immediata in Aula circa la situazione e le procedure riguardanti la cessione del ramo alberghiero di Terme di Salsomaggiore e Tabiano SpA, a firma del consigliere Foti.

Risponde l'assessore Corsini.

Prego, consigliere Foti, a lei l'illustrazione.

 

FOTI: Molto brevemente, assessore. In più occasioni ci siamo occupati dell'argomento Accentour come società, che gestisce gli alberghi Porro e Valentini, e in più occasioni la Regione ha dato assicurazioni che la società stava operando secondo criteri di correttezza, tant'è vero che in un recente incontro, al quale è intervenuto anche il presidente Bonaccini, testualmente è stato detto che "la società ha ridato vita alle storiche strutture alberghiere Porro e Valentini e, grazie ai numerosi accordi con tour operator italiani e stranieri, riesce a convogliare su Salsomaggiore un numero crescente di ospiti, provenienti anche dalle economie emergenti come Cina, Corea e Russia, confermando un trend di crescita nella richiesta di ospitalità, ma anche programmando accordi futuri con realtà operanti in tutto il mondo". Mi limito a sottolineare che il corteo del 1° maggio si è aperto con i dipendenti dell'Accentour che manifestavano che non avevano ricevuto il dovuto in termini di stipendi e soprattutto che non sono stati minimamente rispettati gli accordi sindacali sottoscritti la settimana scorsa.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

La parola all'assessore Corsini, che ha tre minuti. Prego.

 

CORSINIassessore: Grazie, presidente. In primo luogo, mi preme rilevare che, allo stato della sottoscrizione del contratto di affitto, la società non risultava né risulta tuttora essere coinvolta in procedure che determinassero legittimamente incompatibilità con questo affidamento.

A tal proposito, come mera annotazione, occorre anche rilevare, come da lei scritto, che l'amministratrice della società risulta la signora M.A. e non il signore S.L. e in tal senso non è nota alcuna norma che impedisca a un coniuge di partecipare alla vita economica per il solo fatto che il coniuge stesso risulti essere stato amministratore di società coinvolte in non meglio precisate e identificate procedure fallimentari.

Fatta questa premessa, si ribadisce che non risultavano e non risultano tuttora né alla società Terme di Salsomaggiore e Tabiano né ai soci ragioni che potessero legittimamente imporre di non affittare il ramo alla predetta società.

Mi corre poi l'obbligo di precisare che non risultano agli atti dichiarazioni trionfalistiche né di questa Giunta né degli amministratori delle Terme, a maggior ragione considerando che detti amministratori hanno deliberato, insieme ai soci, di presentare domanda di concordato liquidatorio al Tribunale di Parma.

Resta vero, tuttavia, che rispetto alla situazione emersa al momento dell'insediamento degli amministratori e poi ancora meglio precisata nei mesi successivi a seguito dei numerosi approfondimenti e ancora rispetto ai tentativi fatti dai precedenti amministratori che si sono nel tempo susseguiti, tentativi di cessione tutti andati deserti, il fatto che per la prima volta si sia riusciti non soltanto ad avere una reale contezza della situazione, ma ancor di più ad affittare tutti i rami è stato di certo un progresso e un passo in avanti rispetto alla condizione precedente.

Si dimentica, inoltre, di precisare che non vi è stato soltanto l'affitto del ramo d'azienda degli alberghi, che è oggetto di cronache quotidiane e che condividiamo alla luce degli eventi recenti aver dato non esito soddisfacente, ma vi è stato anche, per la prima volta in questi mesi, una presa di coscienza e una successiva assunzioni di responsabilità onerosa da parte di numerosi imprenditori locali che, costituendosi in consorzio, non solo hanno consentito di mantenere viva l'attività termale ma, investendo capitali privati, un consorzio con capitale interamente versato, hanno consentito – come è noto – di ipotizzare futuri sviluppi del comparto termale di Salsomaggiore e Tabiano.

Questo aspetto, sempre omesso anche dagli organi di stampa, è un obiettivo raggiunto per la prima volta in decenni, oltre al fatto che lo stesso obiettivo consente oggi all'intera cittadinanza dei due comuni di pensare con un certo ottimismo al futuro occupazionale per il settore termale. Va da sé che ben altri sarebbero stati, ovviamente, gli scenari se questo obiettivo non fosse stato raggiunto.

Rispetto alle richiamate procedure di evidenza pubblica, si precisa che esse sono state, per quanto non obbligatorie, in modo formale esperite dai precedenti amministratori delle Terme senza successo e in modo informale esperite anche da questi amministratori attraverso numerosi incontri pubblici finalizzati a recuperare manifestazioni di interesse per tutti i rami aziendali della società Terme, dando risalto alle intenzioni della società con numerosi articoli di giornali in cui il presidente della società termale rappresentava la ricerca di soggetti interessati all'acquisto o all'affitto di tutti i rami aziendali.

Si precisa, inoltre, che per quanto riguarda il ramo alberghi l'unica offerta che prevedesse un affitto attivo anche nel caso del solo Hotel Porro e che, quindi, consentisse all'affitto di rimanere attivo anche nel caso di risoluzione dell'Hotel Valentini è stata formulata da Accentour. A tal proposito, si ricorda che l'Hotel Porro era stato formalmente chiuso e non più utilizzato da luglio 2014, spostando tutta l'attività residuale sull'Hotel Valentini, immobile – come è noto – oggetto di leasing, ora risolto e quindi non più disponibile per l'esercizio dell'attività alberghiera. Di conseguenza, è evidente che il mercato, in più occasioni e in diverse modalità, non ha manifestato purtroppo un interesse concreto per detto hotel. Allo stato attuale, in presenza quindi di una iniziativa sicuramente non pari alle attese auspicate, l'Hotel Porro è stato riattivato e la società, pur nelle difficoltà che sta palesando, è intervenuta con gli investimenti necessari a riaprire, seppure parzialmente, l'hotel e a renderlo operativo.

Per quanto riguarda i canoni di affitto da corrispondere da parte di Accentour alla società Terme, si precisa che è stata pagata la rata di canoni scadenti il 30 marzo e che ci è stato comunicato anche l'avvenuto bonifico, con valuta i primi di maggio, per la rata scadente a fine aprile.

 

PRESIDENTE (Saliera): Assessore Corsini, la prego di avviarsi a conclusione.

 

CORSINI: La risposta purtroppo è piuttosto articolata.

 

PRESIDENTE (Saliera): Capisco, ma avete tre minuti a disposizione, come da Regolamento.

 

CORSINI: Si ricorda, inoltre, che nel frattempo…

 

PRESIDENTE (Saliera): Può consegnare la nota, che verrà trasmessa al consigliere Foti.

 

CORSINI: Va bene. A questo punto mi fermo qui.

 

FOTI: Se non sento la risposta, non riesco a replicare.

 

CORSINI: Comunque, l'argomento era molto approfondito e necessitava di una serie di considerazioni, che non possono essere risolte in tre minuti.

 

PRESIDENTE (Saliera): Continui, allora.

 

CORSINI: Vado alle conclusioni.

Per quanto concerne, invece, le rivendicazioni sindacali, ricordo che siamo nell'ambito di una procedura concorsuale, quindi è il Tribunale l'unico organo attualmente competente a definire ogni attività di natura straordinaria.

La società Terme si è attivata per ricercare soluzioni alternative che potessero generare una maggiore soddisfazione per i lavoratori, iniziative che ad oggi sembrano di non facile soluzione, posto che l'eventuale interesse degli operatori del settore sembra ricadere specificatamente solo sull'Hotel Valentini che – come è noto – non è disponibile dalla società. Naturalmente, qualora si dovessero verificare manifestazioni di interesse concrete la società Terme sarà impegnata a proporle agli organi della procedura. Grazie.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, assessore Corsini.

Prego, consigliere Foti, ha quattro minuti a disposizione.

 

FOTI: Io non metto in dubbio che il responsabile di questa vicenda tenti di dare un insieme di informazioni per cercare di uscirne bene, ma purtroppo – mi permetto di dirglielo – prossimamente riceverà un'interrogazione rivolta all'intera società STS, così iniziamo a sollevare anche la seconda questione di una malagestione che è nei fatti.

Assessore, capisco che si debbano riaprire gli alberghi ma, come lei mi insegna, bisogna accertare prima la solidità economica dei soggetti che si vanno a individuare. Nel caso di specie, credo si sia agito imitando il gioco delle scatole cinesi: quando qualcuno non si può intestare una società la intesta generalmente a un familiare. Ma non è quello il problema. La questione, semmai, è quella di aver definito, come è stato fatto, e l'ho citato prima tra virgolette, una società come la salvatrice della patria il 19 febbraio, alla presenza del presidente Bonaccini, del sindaco di Salsomaggiore, che come Comune è azionista di maggioranza delle Terme, del sottosegretario De Micheli e di un imprenditore, che poi se ne è andato da quel tavolo e ha venduto la quota di STS perché indignato di quanto sta succedendo. Devo forse andare avanti? Penso, invece, che sarebbe meglio e opportuno che la Regione iniziasse a verificare alcune incompatibilità societarie che si sono realizzate in questi mesi e delle quali prossimamente avrete contezza.

Sul caso di Accentour, continuo a ribadire che abbiamo ribadito in più occasioni che sarebbe finita male, tant'è che sono state presentate ben sette interrogazioni da quando è stato dato questo affidamento, e invero sta finendo davvero male. Questo è il problema.

Si dice che l'individuazione è stata fatta con evidenza pubblica. Ma quale evidenza pubblica? Ma da quando in qua un imprenditore deve comprare la Gazzetta di Parma per sapere se è libero un albergo o meno? Forse a mia insaputa la Gazzetta di Parma è diventata la Gazzetta Ufficiale? Gli avvisi pubblici hanno il carattere della pubblicità. Si fissano le regole del gioco e in tal senso ci si orienta.

Aggiungo solo una considerazione. Addirittura è previsto, come lei sa perfettamente, che coloro i quali hanno affittato i due rami d'azienda hanno trenta mesi per presentare un'offerta irrevocabile di acquisto perfino degli immobili. Ma se voi legate un'offerta irrevocabile di acquisto a una procedura di questo tipo, non vi accertate prima che vi sia la solidità economica per provvedere in tal senso?

È bellissimo, e concludo, che oggi la sinistra venga a dire che del problema sindacale si deve interessare il curatore. È veramente il massimo. La prossima volta mandiamo fuori anche dal corteo del 1° maggio quei lavoratori, perché effettivamente hanno sbagliato luogo. Del resto, è noto l'adagio: dimmi con chi vai e ti dirò chi sei.

 

PRESIDENTE (Saliera): Grazie, consigliere Foti.

Passiamo all'oggetto 2585. Non vedo in Aula la prima firmataria, la consigliera Zappaterra, per cui proporrei di procedere con l'esame dell'interrogazione successiva.



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